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"Non ci sono più soldi nei bancomat"

La testimonianza di Inna, ucraina che risiede da anni in Ticino e ha figlia e genitori nel Paese bombardato dalle truppe russe

  • 25 febbraio 2022, 18:00
  • 20 novembre, 18:34
Un carro armato ucraino apre il fuoco nei pressi della città di Rivne, Ucraina occidentale

Un carro armato ucraino apre il fuoco nei pressi della città di Rivne, Ucraina occidentale

  • Keystone
Di: Red.MM 

Quanto accade in Ucraina è seguito con preoccupazione anche in Ticino, dove non sono pochi i cittadini ucraini che vi risiedono e che hanno amici o parenti nel Paese invaso dai russi.

Inna Campioni-Kovalenko è un’ucraina russofona, ex insegnante di lettere e letteratura russa e psicologa scolastica che vive da una decina d’anni nel Luganese dopo aver risieduto in Italia per molto tempo. Inna ha una figlia di 35 anni e i suoi anziani genitori che vivono nei pressi di Rivne, una grossa città da oltre 250'000 abitanti che nelle ultime ore è stata pure oggetto di bombardamenti da parte delle forze armate di Mosca.

Grazie ai social media come Viber o WhatsApp, Inna è in contatto con i suoi cari e con amiche e parenti a Leopoli e in altre località dell’Ucraina. Nella sua città ieri, giovedì, si poteva ancora prelevare ai bancomat, mentre già oggi gli automatici non sono più operativi. I supermarket si svuotano con il passare delle ore e la situazione si fa sempre più difficile, anche se a Rivne (per ora) funzionano corrente elettrica, acquedotti e Internet.

La delusione per il mancato aiuto da parte NATO

L'ex docente sottolinea però a chiare lettere la profonda e cocente delusione derivante dal mancato aiuto da parte della NATO su cui contavano gli ucraini. L'aiuto all'Ucraina da parte di quasi tutti i Paesi occidentali si è poi tradotto in sanzioni durissime solo per chi le evocava, un aspetto che non può non generare frustrazione e sconforto nei cittadini ucraini, che hanno visto le loro terre sotto le bombe lanciate dai russi.

Tanto timore in Ucraina è suscitato pure dal sito atomico di Chernobyl, conquistato a caro prezzo giovedì dalle truppe russe e bielorusse. I violenti combattimenti avrebbero danneggiato la struttura, con il risultato di far aumentare le radiazioni, ma il pensiero va pure alla mezza dozzina di centrali nucleari ancora attive nel Paese. Inna richiama le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha ricordato come Chernobyl ed ogni altra centrale nucleare ucraina "non sono solo un problema nazionale, quanto mondiale"

Svanita l’illusione amara di un sostegno concreto (non solo legato alle sanzioni) contro l’attacco lanciato dal Cremlino, come l’ex docente, gli ucraini in Ticino possono solo augurarsi che il conflitto nel cuore dell'Europa sia il meno sanguinoso possibile e che finisca in fretta.

01:58

La testimonianza di Inna Campioni-Kovalenko sulla situazione in Ucraina

RSI 25.02.2022, 17:11

02:17

Ucraina, la cronaca

Telegiornale 25.02.2022, 13:30

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