Un nuovo convoglio ha lasciato in tarda mattinata Mariupol, la città portuale nel sud dell'Ucraina. Lo ha annunciato alla televisione Petro Andriushenko, un collaboratore del sindaco, precisando che i civili partiti che hanno preso posto sui mezzi in partenza non provenivano dall'acciaieria Azovstal.
Da quest'ultima, ultimo bastione di resistenza ucraina in città, sabato e domenica aveva potuto uscire un centinaio di donne, vecchi e bambini che da settimane non vedevano la luce del sole, vivendo rintananti nei tunnel sotto il complesso siderurgico. Per la prima volta dopo settimane il cessate il fuoco è stato effettivo e il corridoio umanitario ha funzionato, ha constatato il presidente Volodymyr Zelensky.
Nell'impianto - tornato subito dopo sotto i bombardamenti russi - si troverebbero ancora circa 200 persone oltre a un migliaio almeno di combattenti, centinaia dei quali feriti.
Gli sfollati, portati in salvo con la collaborazione del Comitato internazionale della Croce Rossa, sono intanto attesi a Zaporizhzhia, circa 200 chilometri più a nord.