Un centinaio di civili ha potuto lasciare oggi, domenica, il perimetro dell'acciaieria Azovstal di Mariupol assediata dalle forze russe.
Lo ha reso noto via Twitter Volodymyr Zelensky, secondo il quale questo gruppo di persone si sta ora dirigendo verso il territorio controllato dalle forze ucraine. "Domani li accoglieremo a Zaporijja", ha aggiunto il capo dello Stato nel suo messaggio. L'operazione di evacuazione, confermata in serata anche dal ministero della difesa di Mosca, è stata resa possibile grazie al corridoio umanitario coordinato con le Nazioni Unite.
Seidisera del 01.05.22 - La cronaca della giornata nel servizio di Bettina Müller
RSI Info 01.05.2022, 22:15
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L'operazione di sfollamento dei civili dal perimetro del complesso siderurgico "continua", ha per parte sua affermato a Ginevra un portavoce dell'ONU, sottolineando di non poter fornire ulteriori dettagli per ragioni di sicurezza. Ieri un primo gruppo composto da una ventina di civili feriti era stato fatto sgomberare dalla zona.
Altri otto civili sono invece stati uccisi domenica dai bombardamenti russi avvenuti nelle regioni di Kharkiv e Donetsk e, fra questi, quattro vittime provenivano dalla sola città Lyman in cui altre sette persone sono rimaste ferite. Lo ha annunciato su Telegram Pavlo Kyrylenko, governatore dell'Oblast di Donetsk, il quale ha aggiunto che le truppe ucraine hanno dovuto ritirarsi per potersi riposizionare in zone periferiche.
Le forze di Mosca si sono invece da tempo già ritirate dalla regione di Černihiv, una delle città ucraine più martoriate nelle prime fasi del conflitto che, dopo aver superato un durissimo assedio, è assurta a simbolo della volontà di resistenza del Paese all'invasione. Quali sono state le circostanze più drammatiche dell'assedio? E come vive la popolazione la possibilità di un nuovo assalto da parte dei russi? Il nostro inviato Pierre Ograbek ne ha parlato con Vladislav Atroshenko, sindaco di questa località di quasi 300'000 abitanti nel nord del Paese.
Seidisera del 01.05.22 - Il reportage di Pierre Ograbek
RSI Info 02.05.2022, 00:06
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Svezia e Danimarca stanno intanto reagendo per via diplomatica alla vicenda dello sconfinamento di un velivolo di ricognizione russo nei rispettivi spazi aerei. Dopo l'episodio, risalente a venerdì scorso, entrambi i Paesi hanno infatti deciso di convocare prossimamente gli ambasciatori di Mosca."È del tutto inacettabile e particolarmente inquietante nella situazione attuale", ha in particolare dichiarato su Twitter il ministro degli esteri danese Jeppe Kofod, commentando la violazione dello spazio aereo del suo Paese.
La delegazione del Parlamento USA, presieduta da Nancy Pelosi, durante il suo incontro con Zelensky
Sabato, ma lo si è appreso solo oggi, una delegazione del Congresso degli Stati Uniti, presieduta dalla speaker della Camera dei rappresentanti Nancy Pelosi, ha incontrato il presidente Zelensky nel corso di una visita non annunciata a Kiev. Una visita finalizzata a "inviare al mondo un messaggio risuonante e inequivocabile: gli Stati Uniti sono a fianco dell'Ucraina", si legge in una nota pubblicata dalla delegazione, che si è in seguito spostata in Polonia.
L'Unione Europea intanto, secondo quanto anticipato da fonti diplomatiche, sta per allestire una nuova serie di sanzioni contro Mosca, che potrebbe anche includere un embargo sulle importazioni di petrolio russo fino alla fine dell'anno. Il nuovo pacchetto di misure concernerebbe anche le banche russe e bielorusse, così come un nuovo elenco di imprese e personalità.
Infine, la Russia ha esplicitamente negato di prevedere la fine del conflitto in occasione dei festeggiamenti del 9 maggio per la vittoria sui nazisti nella Seconda Guerra Mondiale. "I nostri militari non pianficano le azioni in base ad una data. I ritmi dipendono dalle necessità di minimizzare i rischi per la popolazione civile e per i militari russi", ha dichiarato il ministro degli esteri Serghei Lavrov in un'intervista rilasciata ad un'emittente televisiva italiana.