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Stoltenberg: "Il posto dell'Ucraina è nella NATO"

Visita a sorpresa a Kiev del segretario dell'Alleanza atlantica, che visita l'Ucraina per la prima volta dall'iinizio dell'invasione russa. Berna sanziona i mercenari Wagner

  • 20 aprile 2023, 11:29
  • 20 novembre, 11:29
Jens Stoltenberg a Kiev saluta il presidente ucraino Volodymyr Zelensky

Jens Stoltenberg a Kiev saluta il presidente ucraino Volodymyr Zelensky

  • Keystone
Di: AFP/Reuters/EnCa/Red.MM 

Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg è arrivato a Kiev giovedì per la sua prima visita dall'inizio dell'invasione russa più di un anno fa. La visita a sorpresa è rimasta segreta per motivi di sicurezza. E domani, mercoledì 21, si svolgerà il prossimo incontro del gruppo di contatto per la difesa dell'Ucraina presso la base aerea tedesca di Ramstein.

Fonti dell'Alleanza a Bruxelles avevano confermato le notizie di una visita a sorpresa diffuse dal Kyiv Independent, che ha pubblicato immagini di Stoltenberg nel centro della capitale ucraina. Il dirigente NATO è stato visto spostarsi nel centro città e arrivare poi in Piazza San Michele, di fronte al monumento ai militari ucraini caduti in azione.

A Kiev Jens Stoltenberg omaggia i soldati ucraini morti nella guerra contro la Russia

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Successivamente il dirigente è andato al palazzo presidenziale di Kiev. "Do il benvenuto al segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Questa sua visita è la prima dalla guerra su vasta scala: la interpretiamo come un segno che l'Alleanza è pronta a iniziare un nuovo capitolo nelle relazioni con l'Ucraina, un capitolo di decisioni ambiziose". Lo ha scritto sui social il presidente Volodymyr Zelensky pubblicando un video del suo incontro con il segretario generale.

"Il posto dell'Ucraina è nella NATO"

"Il posto dell'Ucraina è nella famiglia euroatlantica. Il posto dell'Ucraina è nella NATO. E nel tempo il nostro sostegno contribuirà a renderlo possibile", ha dal canto suo affermato Stoltenberg nel corso della sua visita a sorpresa a Kiev.

Il segretario della NATO ha sottolineato che l'iniziativa di sostegno pluriennale aiuterà l'Ucraina a passare dagli equipaggiamenti e dalle dottrine dell'era sovietica agli standard NATO e a garantire la piena interoperabilità con l'Alleanza, definendola "una testimonianza dell'impegno a lungo termine della NATO nei confronti dell'Ucraina".

"Non sappiamo quando questa guerra finirà, ma sappiamo che l'aggressione russa è un modello tossico che deve essere fermato. Dobbiamo quindi continuare a rafforzare le forze armate di Kiev. E dobbiamo garantire che siano in vigore accordi solidi e potenti per la sicurezza dell'Ucraina", ha poi aggiunto.

Il segretario generale ha anche visitato Bucha e ha reso omaggio alle vittime delle atrocità russe; ha inoltre deposto una corona di fiori presso il Muro del Ricordo dei Caduti per l'Ucraina, rendendo omaggio a tutti coloro che hanno perso la vita o hanno subito ferite per difendere la patria. Stoltenberg ha concluso la sua visita intervenendo al Vertice internazionale delle comunità e delle regioni insieme al presidente Zelensky.

Sostegno fin dall'inizio dell'invasione

La NATO ha dimostrato il suo sostegno all'Ucraina di fronte all'invasione russa e i suoi Stati membri stanno fornendo a Kiev attrezzature militari e armi per combattere l'esercito russo che ha invaso il Paese. La Russia vede in tale sostegno la prova che l'Alleanza atlantica e gli Stati Uniti stanno conducendo una guerra per procura contro Mosca.

Perciò non si è fatta attendere la replica del Cremlino alla visita di Stoltenberg. Il portavoce, Dmitry Peskov, ha dichiarato che impedire a Kiev di entrare nella NATO resta uno degli obiettivi dell'operazione militare speciale (come Mosca definisce l'aggressione militare russa contro l'Ucraina). A suo avviso l'eventuale entrata di Kiev nell'Alleanza atlantica "sarà una minaccia seria e sostanziale per il nostro Paese e la sua sicurezza". Il portavoce non ha precisato come la Russia intenda bloccare l'ingresso nella NATO del Paese che ha invaso il 24 febbraio 2022.

In tutta risposta, Stoltenberg in conferenza stampa ha rimarcato che il futuro dell'Ucraina è nella NATO e i membri dell'Alleanza sono d'accordo in proposito. E al vertice di luglio, a Vilnius, i Paesi membri dell'Alleanza si preparano a discutere il tema dell'adesione di Kiev e delle garanzie di sicurezza per il Paese aggredito da Mosca.

I russi non hanno cambiato idea sulla cattura di Kiev ma la capitale ucraina è pronta a difendersi molto meglio rispetto a un anno fa: lo ha detto il sindaco della città, Vitaliiy Klitschko, in un'intervista giovedì. "Kiev era e rimane l'obiettivo dell'aggressore. Kiev è il cuore. Kiev è la capitale. Ed è per questo che stiamo facendo di tutto per prevedere vari scenari, anche il peggiore", ha affermato Klitschko.

"Kiev ora è protetta molto meglio di un mese fa, di sei mesi fa, anche di più di un anno fa. Adesso c'è un sistema di controllo, un sistema di posti di blocco, armi moderne e già le nostre forze armate sono più forti di un anno fa. Sono preparati, armati ed è stato sviluppato anche un programma più dettagliato per proteggere la capitale dall'aggressione", ha sottolineato.

Nuovi aiuti dagli USA e carri armati dagli europei

Intanto giovedì gli Stati Uniti hanno dato il nulla osta per l'ennesimo pacchetto di aiuti militari per Kiev per un importo stimato in 325 milioni di dollari e nel quale sono integrati equipaggiamenti molto preziosi. Il nuovo pacchetto statunitense comprende munizioni aggiuntive per i sistemi HIMARS, proiettili d'artiglieria da 155 mm e 105 mm, missili guidati anticarro TOW, sistemi anticarro AT-4, mine anticarro e ordigni esplosivi per eliminare gli ostacoli posti sulle strade dai russi.

Sempre giovedì il ministro degli Esteri danese Lars Lokke Rasmussen ha dichiarato alla tv pubblica che insieme ai Paesi Bassi doneranno 14 carri armati Leopard 2 a Kiev e che potrebbero arrivare in Ucraina all'inizio del 2024. Lo riporta il Guardian. Il collega della Difesa danese Poulsen ha dal canto suo precisato che non si tratta di carri armati danesi, ma di tank "acquistati in collaborazione con i Paesi Bassi".

Berna sanziona i mercenari del Gruppo Wagner

Anche la Svizzera, seguendo l'esempio dell'UE, ha deciso di sanzionare il Gruppo Wagner - mercenari attivi in Ucraina accanto all'esercito regolare russo - e l'agenzia di stampa RIA FAN. Le modifiche entrano in vigore stasera dalle 18.00. Il 14 aprile scorso, Bruxelles ha sanzionato il Gruppo Wagner per il suo coinvolgimento attivo nell'aggressione militare della Russia contro l'Ucraina. Si tratta di un'organizzazione militare russa, guidata da Evgeny Prigozin, che funge da strumento per la guerra ibrida, precisa giovedì il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR).

Il Gruppo Wagner fa parte di una rete di imprese attive a livello globale nei settori dell'aviazione, della sicurezza, della tecnologia, del commercio di materie prime, dei servizi finanziari e delle attività di influenza) collegate fra loro da rapporti di proprietà e reti logistiche. Ha reclutato nei mesi scorsi centinaia di criminali e delinquenti comuni attingendo dalle prigioni russe, molti dei quali si sono macchiati di crimini contro l'umanità a più riprese in battaglia e non solo.

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