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Tregua nella Striscia di Gaza: negoziati al Cairo e a Doha

I mediatori internazionali impegnati nel tentativo di trovare un nuovo accordo tra Hamas e Israele per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi

  • Oggi, 13:03
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Ramadan a Jabalia nella Striscia di Gaza devastata

  • Keystone
Di: ATS/AFP/Diem 

I mediatori internazionali stanno compiendo sforzi per ridurre le divergenze tra Hamas e Israele sulle modalità di attuazione dell’accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi e prigionieri. Incontri si tengono al Cairo, in Egitto, e a Doha, in Qatar.

I negoziatori del movimento islamico Hamas si sono incontrati al Cairo con i funzionari egiziani, mentre Israele ha annunciato l’invio di una delegazione a Doha lunedì. Martedì in Qatar dovrebbe arrivare anche l’inviato statunitense per il Medio Oriente Steve Witkoff.

L’accordo di cessate il fuoco, raggiunto dai mediatori - Stati Uniti, Qatar ed Egitto - dopo mesi di difficili negoziati, è entrato in vigore il 19 gennaio, dopo 15 mesi di guerra nella Striscia di Gaza, iniziata con un attacco senza precedenti del Hamas in Israele il 7 ottobre 2023.

La prima fase dell’accordo è terminata il 1° marzo. Hamas ha rilasciato 33 ostaggi israeliani, tra cui 8 morti. Israele ha scarcerato circa 1’800 palestinesi.

Le divergenze riguardano l’inizio dei negoziati per l’attuazione della seconda fase, che prevede, secondo Hamas, una cessazione permanente delle ostilità, il completo ritiro israeliano dalla Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi ancora detenuti (una sessantina di persone, tra cui 25 morti, secondo l’esercito israeliano).

Al Cairo, ha fatto sapere Hamas domenica, i negoziatori del movimento hanno sottolineato “la necessità di rispettare tutti i termini dell’accordo, di avviare direttamente i negoziati per la seconda fase e di far entrare materiale di soccorso senza restrizioni o condizioni” nella Striscia di Gaza, assediata da Israele da 17 mesi.

Mahmoud Mardawi, un alto dirigente di Hamas, ha ribadito l’impegno del movimento “a rispettare tutti i termini dell’accordo”. Ha ribadito inoltre “la necessità di obbligare l’occupante (Israele) a rispettare l’accordo e ad avviare immediatamente la seconda fase dei negoziati secondo i parametri stabiliti”.

“I mediatori egiziani e qatarini stanno continuando i loro sforzi, e vi sono segnali positivi”, ha affermato sabato il portavoce del movimento Hamas, Abdel Latif Al-Qanou.

Hamas ha inoltre confermato che ci sono colloqui diretti tra i suoi leader e Adam Boehler, l’inviato statunitense per gli ostaggi. 

01:02

Hamas, colloqui con l'inviato USA

Telegiornale 09.03.2025, 12:30

Riunione del gabinetto di sicurezza israeliano

L’ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha annunciato l’invio di una delegazione a Doha lunedì, “su invito dei mediatori sostenuti dagli Stati Uniti, per far progredire i negoziati”.

Secondo i media locali, il gabinetto di sicurezza israeliano si riunirà domenica per definire il mandato della delegazione. Israele vuole che la prima fase del cessate il fuoco venga prorogata fino a metà aprile. Esige la “demilitarizzazione totale” della Striscia di Gaza, l’uscita del movimento Hamas dalla Striscia e il rilascio degli ultimi ostaggi prima di passare alla seconda fase.

I parenti degli ostaggi sabato, durante una manifestazione a Tel Aviv, sono invece tornati a chiedere al governo israeliano di trovare un accordo che permetta il rapido rilascio di tutte le persone che sono state catturate da Hamas nel corso dell’attacco del 7 ottobre. “Se riprendete la guerra, moriranno a causa vostra. Avrete il loro sangue sulle mani”, ha affermato Omri Lifshitz, figlio di uno degli ostaggi morti.

L’ultimatum di Trump a Hamas

Mercoledì, Donald Trump ha lanciato un “ultimatum” a Hamas, intimandogli di rilasciare i prigionieri. “Al popolo di Gaza: avete un futuro radioso davanti a voi, ma non se continuerete a trattenere i prigionieri. Se lo farete, sarete morti!”

02:59

Ricostruzione della Striscia di Gaza, la proposta dell'Egitto

Telegiornale 05.03.2025, 20:00

L’offensiva lanciata contro la Striscia di Gaza dopo l’attacco del 7 ottobre che aveva provocato la morte di 1’218 persone in Israele, secondo i dati del ministero della sanità di Hamas, considerati attendibili dall’ONU, ha causato almeno 48’440 morti, per la maggior parte civili, tra cui numerosissimi bambini.

L’operazione ha anche provocato una catastrofe umanitaria nella Striscia di Gaza dove vivono 2,4 milioni di palestinesi.

03:31

La testimonianza del sindaco di Gaza

Telegiornale 28.02.2025, 20:00

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