Donald Trump ha minacciato che “non tollererà più a lungo” la posizione di Volodymyr Zelensky il quale, durante il vertice euroatlantico di Londra, ha ribadito il suo rifiuto a una tregua in Ucraina senza “serie” garanzie di sicurezza.
“Questa è la cosa peggiore che” il presidente ucraino “avrebbe potuto dire”, ha dichiarato il capo della Casa Bianca sul suo social network Truth oggi, lunedì, aggiungendo che “questo ragazzo non vuole la pace finché ha il sostegno dell’America”. Ancora toni durissimi, insomma, dopo il clamoroso alterco che i due statisti hanno avuto in diretta televisiva venerdì scorso alla Casa Bianca.
“Sarà un fallimento per tutti, se l’Ucraina sarà costretta ad un cessate il fuoco, senza serie garanzie di sicurezza”, aveva dichiarato ieri Zelensky, incassando il sostegno dei leader europei intervenuti al vertice nella capitale britannica.
Sempre oggi, facendo eco alle affermazioni del presidente USA, il Cremlino ha dichiarato, che occorre “forzare Zelensky”, poiché “non vuole la pace”. Per quanto poi attiene agli sviluppi sul terreno, la Russia ha diffuso la notizia di un massiccio attacco di droni ucraini che ha causato un incendio in un oleodotto nella regione di Rostov, nel sud del Paese. Non ci sarebbero state vittime e i lavoratori dell’infrastruttura, ha precisato il governatore locale, sono stati allontanati dall’area, che si trova appena oltre il confine con l’Ucraina.
Gli Stati Uniti, intanto, stanno elaborando un piano per allentare il regime di sanzioni inflitte a Mosca. Ad anticiparlo all’agenzia Reuters sono alcune fonti, secondo le quali la Casa Bianca avrebbe chiesto a due dipartimenti un elenco di misure da discutere con rappresentanti russi nei prossimi giorni. Il tutto, nel quadro di più ampi colloqui dell’amministrazione Trump, per il miglioramento delle relazioni fra le due potenze.

I Paesi europei vogliono coinvolgere Kiev per la proposta di pace
SEIDISERA 03.03.2025, 18:00
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Tornando al ruolo dell’Europa, Francia e Regno Unito hanno parlato di creare una coalizione di Paesi volenterosi per l’invio di effettivi in Ucraina, una volta raggiunta la pace. Ma i contorni del progetto, almeno per ora, restano ancora vaghi. Chi vi prenderebbe parte? “Diversi Paesi europei hanno le capacità per intervenire” con un contingente militare, ritiene Andrea Gilli, docente di studi strategici all’Università Saint Andrews in Scozia, ai microfoni di SEIDISERA. L’esperto sottolinea in particolare il ruolo che potrebbero avere i Paesi nordici che, storicamente, “vedono la Russia come una minaccia”.
Circa poi un possibile rifiuto a parteciparvi da parte di Ungheria e Slovacchia, Paesi vicini a Mosca, Gilli ritiene che le esitazioni principali di tutti gli Stati europei siano “verso l’uso della forza in generale”. L’unica eccezione vale per le missioni delle Nazioni Unite, per “le quali c’è generalmente una copertura diplomatica” e sussistono anche “rischi relativamente più bassi”.

Vertice euratlantico sull'Ucraina
Telegiornale 02.03.2025, 20:00