La Guerra in Ucraina non sembra destinata a finire nemmeno il prossimo anno, ma la NATO non è intenzionata a far venir meno il suo sostegno a Kiev. Una volontà ribadita anche oggi (mercoledì) dal Segretario generale dell’Alleanza atlantico Jens Stoltenberg che nel pomeriggio ha chiuso il vertice di Bruxelles spiegando che l’adesione dell’Ucraina alla NATO è solo una questione di tempo.
L’inverno è intanto alle porte e una stagione difficile si profila per i due eserciti, alle prese con condizioni meteorologiche non ideali per la guerra. Si preannuncia quindi un periodo piuttosto statico, contraddistinto da un rallentamento nel ritmo delle offensive.
Una prospettiva condivisa pure da Mauro Gilli, esperto di strategia militare presso il politecnico di Zurigo. “È ragionevole aspettarsi dei fronti abbastanza stabili”, spiega, “con tentativi, da più parti, di conquistare o riconquistare i territori” finiti nelle mani avversarie.
Nonostante i prospettati tentativi, Gilli non si attende uno stravolgimento della situazione, ma piuttosto degli scontri con risultati limitati da entrambe le parti. Nell’immediato futuro dunque l’aspettativa più ragionevole è aspettarsi una situazione di stallo fino alla prossima primavera.
Sul lungo periodo, tuttavia, la Russia gode di un notevole vantaggio; quello numerico. “La Russia è stata in grado di occupare militarmente parte del Donbass e della Crimea per più di otto anni”, ricorda l’esperto, “e quindi è ragionevole pensare che se dovesse prolungarsi l’occupazione sarà sempre più complicato per l’Ucraina riconquistare tutti i territori occupati”. Guardando la situazione da questo punto di vista, “non si può allora escludere un congelamento della guerra”, con l’occupazione permanente dei territori sottratti all’Ucraina.