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Ucraina, la pace alle spalle dell’Europa?

Dopo la telefonata fra Trump e Putin, si sono parlati Rubio e Lavrov - Gli USA escludono la partecipazione di europei alle prossime trattative, ma chiedono impegni scritti alle capitali del Vecchio continente. Macron tenta una risposta comune

  • 15 febbraio, 23:26
  • 16 febbraio, 12:12
01:55

La diretta da Monaco

Telegiornale 15.02.2025, 20:00

  • Keystone
Di: AP/Reuters/RSI Info 

Come tre anni fa, quando cominciò la guerra in Ucraina, ma in modo ben più esplicito: l’Europa rischia di trovarsi tagliata fuori da quanto la Washington di Donald Trump e il Cremlino stanno evidentemente per negoziare. Anzi, probabilmente esclusa lo è già. Prima la sorpresa di una telefonata tra Trump e Putin, poi l’intervento di J.D. Vance alla conferenza di Monaco, in cui il vicepresidente non ha detto quasi nulla delle intenzioni USA, ma ha irritato gli europei facendo loro la predica.

Sabato è stata la volta dei due ministri degli esteri, Marco Rubio e Sergei Lavrov. I due hanno discusso al telefono di Ucraina e di altre questioni bilaterali, ha fatto sapere il Dipartimento di Stato. Rubio ha ribadito “l’impegno di Trump a trovare una soluzione al conflitto” (si noti che l’espressione “invasione russa” sembra essere stata messa in naftalina). Secondo il resoconto di Mosca, i due capi delle diplomazie hanno concordato “la disponibilità a lavorare insieme per ripristinare un dialogo reciprocamente rispettoso, in conformità con il tono stabilito dai presidenti”.

Rubio, il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz e l’inviato presidenziale per il Medio Oriente Steve Witkoff si stanno dirigendo in Arabia Saudita per incontrare negoziatori russi e ucraini. Non ci saranno rappresentanti europei. Lo stesso inviato di Trump per la questione ucraina, Keith Kellogg lo ha candidamente ammesso, in risposta a una domanda rivoltagli a Monaco: “forse sarò come il gesso sulla lavagna, un po’ irritante, ma appartengo alla scuola del realismo e sono molto onesto”. Gli europei saranno consultati, non invitati.

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Ciliegina sulla torta dell’ umiliazione, Washington ha mandato a diverse capitali europee (si noti: non alla NATO o al servizio diplomatico dell’UE) un questionario in cui chiede a ogni Paese che cosa possa offrire in termini di garanzie di sicurezza per l’Ucraina. A rivelarlo, dopo una serie di voci, è stato il presidente finlandese Alexander Stubb. “Questo ci forzerà a pensare, e poi dipende dagli europei decidere se rispondere, magari se rispondere insieme”.

La questione si intreccia dunque con quella delle spese militari europee, che Trump vuole vedere aumentare (e invita, per inciso, a usare quei soldi per comperare armi americane). “Ai miei amici europei dico: entrate nel dibattito, proponete idee, non lamentandovi del fatto che potreste o meno essere al tavolo, ma proponendo idee e aumentando la spesa”, ha spiegato Kellogg a Monaco.

Trump è noto per il suo “approccio transnazionale” alle questioni politiche: vuoi che ti difenda? Che cosa farai per me? Agli ucraini avrebbe chiesto la metà delle terre rare del Paese come contropartita per quello che l’America ha fatto fino ad ora e farà per garantire la sicurezza, la pace, la ricostruzione. Zelensky ha detto di non avere accettato, per ora. “Mi sembra che l’accordo non sia ancora maturo”.

Macron prova a organizzare la risposta

Anche nell’inverno 2022 l’Europa si era sentita marginalizzata da una partita diplomatica - quella per tentare di evitare l’invasione russa - che in buona parte le era passata sopra, ma almeno l’amministrazione Biden aveva avuto più cura per la forma. Ora non solo la guerra, ma anche la pace potrebbe essere fatta alle spalle del Vecchio continente.

Molti ne sono consapevoli e lo temono. È in questo contesto Emmanuel Macron sta cercando di organizzare per lunedì una riunione urgente tra europei. E’ stata la Polonia ad annunciarlo, sempre da Monaco, precisando che ci sarà. L’Eliseo per ora non ha confermato, parlando di “discussioni in corso”. Di sicuro vi prenderà parte Mark Rutte, il segretario generale dell’Alleanza atlantica che sta cercando di convincere gli europei a mostrarsi utili.

Che gli europei rischino di ritrovarsi “con il cerino in mano” in una crisi che riguarda direttamente la loro sicurezza è chiaro anche a Zelensky. Trump, ha messo in guardia il presidente ucraino, “non ha menzionato una sola volta il fatto che l’America abbia bisogno dell’ Europa al tavolo negoziale. Lui non ama gli amici deboli, rispetta la forza”.

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