Una fiammata di violenza nel Donbass, la regione dell'est del Paese teatro dal 2014 di un conflitto fra esercito e separatisti prorussi, mantiene alta la tensione in Ucraina.
Gli stessi separatisti hanno accusato l'esercito di Kiev di aver bombardato almeno quattro volte in 24 ore le regioni da loro occupate con armi pesanti, che dovevano essere ritirate in base agli accordi di Minsk del febbraio del 2015. Le autorità ucraine, invece, rinfacciano alla controparte un attacco contro la località di Stanitsa Luganska, in cui sarebbe stata colpita anche una scuola materna. Scontri e scaramucce - occasionalmente anche con vittime - non sono una rarità lungo la linea del fronte, dove il cessate il fuoco raggiunto sette anni fa e monitorato dall'OSCE viene regolarmente violato. Washington e Londra denunciano però il fatto che questa evoluzione potrebbe costituire il pretesto di cui - sostengono - la Russia potrebbe approfittare per intervenire militarmente.
Ucraina, nuovo botta e risposta
Telegiornale 17.02.2022, 13:30
Il Cremlino ha detto che le esercitazioni in corso in Bielorussia, la cui frontiera dista solo un paio di ore da Kiev, si concluderanno domenica. Mosca ha diffuso inoltre immagini di mezzi caricati sui treni e pronti a lasciare la zona di frontiera fra Russia e Ucraina, a conferma del progressivo ritiro annunciato da un paio di giorni ma che durerà diverse settimane come il dispiegamento in dicembre. Gli Stati Uniti attraverso fonti diplomatiche ma anche per bocca del presidente Biden continuano invece a sostenere che l'invasione sarebbe imminente. I soldati russi rientrati alle loro basi sarebbero stati sostituiti da altri 7'000 appena arrivati nella zona.
Continuano gli sforzi diplomatici
Anche sul fronte diplomatico si muove qualcosa: il Cremlino ha consegnato all'ambasciatore statunitense a Mosca John Sullivan la sua risposta scritta di 11 pagine alle proposte della Casa Bianca riguardo alla sicurezza in Europa.
Vertice di crisi UE sull'Ucraina
SEIDISERA 17.02.2022, 19:45
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Washington la commenterà solo dopo averla studiata. Secondo quanto anticipato da RIA Novosti, vi si ribadisce l'esigenza della fine dell'allargamento verso est della NATO e delle consegne di armi all'Ucraina, oltre che del rispetto degli accordi di Minsk. La consegna e l'importanza delle rivendicazioni russe è stata per così dire sottolineata dalla contemporanea espulsione del numero due della diplomazia statunitense in Russia, Bart Gorman.
Parlando al quotidiano tedesco "Bild", infine, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito l'obiettivo del suo Paese di aderire all'Alleanza atlantica. Un obiettivo la cui realizzazione non è comunque al momento all'ordine del giorno. "C'è un invito, ma il processo non avanza e non ci sono prospettive precise nel tempo", ha detto Zelensky.