Luis Carlos Diaz, il giornalista venezuelano arrestato lunedì dai servizi di intelligence a Caracas, è stato accusato di istigazione a delinquere per un suo sospetto coinvolgimento nel sabotaggio della rete elettrica. L’uomo può beneficiare della libertà condizionale ma non gli è consentito rilasciare dichiarazioni pubbliche né lasciare il Venezuela. Ogni otto giorni dovrà presentarsi alle autorità. L’annuncio dell’imputazione contro Diaz arriva, tramite Twitter, dal sindacato dei giornalisti venezuelani al termine dell’udienza nel Palazzo di giustizia di Caracas.
Frattanto, dimenticati per un attimo la fame, la sete, e il blackout che da sei giorni priva il paese sudamericano dei servizi di base, davanti a una folla di persone, il presidente a interim Juan Guaidò, ha promesso ai suoi concittadini di “portare il prima possibile il Venezuela fuori dalla crisi”.
Il presidente Nicolas Maduro ha invece affermato che la battaglia “contro la gli attacchi al sistema energetico del Paese è terminata in modo vittorioso e che la corrente è ritornata nella maggior parte delle regioni venezuelane”. Non evitando di fare dichiarazioni allusive contro Guaidò e un suo “possibile coinvolgimento” nel sabotaggio della rete elettrica nazionale.
ATS/ANSA/AFP/Swing