Violata la tregua in Sudan. Nel corso della notte (su oggi, martedì) nella parte meridionale della capitale Khartum sono stati segnalati scontri e attacchi aerei nonostante fosse in vigore uno stop alle armi di una settimana tra esercito e paramilitari per consentire il passaggio di civili e aiuti umanitari in Sudan.
Dal 15 aprile, la guerra tra l'esercito del generale Abdel Fattah al-Burhane e i paramilitari delle Forze di supporto rapido (FSR) del generale Mohamed Hamdane Daglo ha provocato un migliaio di morti e più di un milione di sfollati e profughi.
Nel frattampo la Svizzera accoglie con favore il cessate il fuoco firmato sabato dall'esercito sudanese e dai paramilitari. Ieri, lunedì, davanti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a New York, ha invitato entrambe le parti a tornare ai negoziati per una cessazione duratura delle ostilità.
Tuttavia il cessate il fuoco di una settimana, approvato con la mediazione saudita e americana, ed entrato in vigore alle 21.45 di lunedì è però stato, come accennato, subito violato. L'ambasciatore svizzero alle Nazioni Unite a New York, Pascale Baeriswyl, che ha presieduto la riunione del Consiglio, ha dichiarato che è molto importante "alleviare le sofferenze della popolazione" e auspica appunto un cessate il fuoco duraturo.