La start-up svizzera Climeworks ha avviato ieri, mercoledì, un impianto capace di aspirare l'anidride carbonica (CO2) nell'aria e di pietrificarla nella roccia. La struttura ha sede in Islanda vicino alla capitale Reykjavik. L'impianto denominato Orca, in riferimento al termine islandese "orka" che significa "energia", può togliere dall'atmosfera 4’000 tonnellate di CO2, contribuendo a combattere il cambiamento climatico.
La tecnica si distingue dal metodo abituale dell'aspirazione dell'anidride carbonica, che avviene generalmente all'uscita dei camini delle fabbriche che producono emissioni, ma non nell'aria dove la concentrazione di CO2 è debole. Dodici ventilatori dotati di filtri, la cui è energia è fornita dalla vicina centrale elettrica, aspirano l'aria per isolarne il gas carbonico. Grazie all'associazione con Carbfix, un progetto islandese di stoccaggio del carbonio, il CO2 è in seguito mescolato con l'acqua della centrale prima di essere iniettato a 1'000 metri di profondità nel basalto dove si pietrifica per l'eternità.
La quantità di CO2 su un anno corrisponde alle emissioni di circa 1,75 milioni di litri di benzina, ovvero il consumo di circa 870 vetture, stando all'Agenzia americana di protezione dell'ambiente. L'impianto, situato vicino alla centrale di Hellisheidi in prossimità della capitale islandese, consiste di quattro unità composte ciascuna di scatole metalliche, di un aspetto simile ai contenitori utilizzati per il trasporto marittimo.
Immagazzinare il CO2
Telegiornale 05.09.2021, 20:00
Metodo incoraggiato dal GIEC
L'aspirazione e lo stoccaggio del CO2 nel sottosuolo terrestre sono incoraggiati dal Gruppo di esperti intergovernativi sull'evoluzione del clima (GIEC) per limitare l'aumento delle temperature medie a 1,5 gradi rispetto all'era preindustriale. Il progetto però presenta qualche criticità legata ai costi e al tempo di funzionamento necessario per avere risultati tangibili su vasta scala.