Svizzera

Abusi nella Chiesa, fondo risarcimenti quasi a secco

Le richieste di indennizzo sono significativamente aumentate dopo la pubblicazione dello studio dell’Università di Zurigo

  • 10 maggio, 07:19
  • 10 maggio, 07:21
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RG 07.00 del 10.05.2024 La diretta di Monica Fornasier

RSI Info 10.05.2024, 07:19

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Di: RG/pon 

Il fondo di risarcimento creato nel 2017 per chi ha subito abusi nella Chiesa cattolica svizzera sarà presto esaurito. Questo perché le richieste di indennizzo sono significativamente aumentate dallo scorso settembre, quando è stato pubblicato l’ormai noto studio dell’Università di Zurigo, che ha portato alla luce più di mille episodi a partire dagli anni Cinquanta.

Il risarcimento accordato è modesto, un massimo di 20’000 franchi a testa. Fino a settembre erano ogni anno in media una trentina le persone che trovavano il coraggio di fare richiesta: per la precisione 44 nel 2017, 52 nel 2018, 25 nel 2019, 21 nel 2020, solo 9 nel 2021, 17 nel 2022 e 34 nel 2023. Ora però, come detto, la situazione è drasticamente cambiata.

Gli stessi autori dello studio avevano definito i casi emersi la punta dell’iceberg e l’indignazione generale sollevata dalla sua pubblicazione ha incoraggiato le vittime a farsi avanti. Nelle settimane successive almeno 160 persone - 10 in Ticino - hanno segnalato il loro caso, di queste 52 vittime - 5 in Ticino - hanno già fatto la domanda di indennizzo. Nei primi quattro mesi dell’anno sono già 32.

I 500’000 franchi all’anno di cui dispone il fondo, quindi, non basteranno. La commissione che lo gestisce ha già chiesto altri soldi. Quelli ancora in cassa, saranno meno di 80’000 franchi questa estate una volta versato il dovuto per alcuni casi in sospeso, “saranno sufficienti per quattro o cinque persone”, ha confermato la presidente Liliane Gross al portale cath.ch. La richiesta di finanziamento è ancora in sospeso, ma Gross ritiene che sarà accolta e in tempo. “Parto dal principio che non saremo mai nella condizione di accogliere una richiesta di risarcimento e non avere il denaro per poterlo versare”, afferma.

I principali contribuenti sono la Conferenza dei vescovi svizzeri - con 300’000 franchi - e la RKZ ovvero l’associazione delle organizzazioni ecclesiastiche cantonali, che versa 150’000 franchi. Secondo cath.ch, l’aumento di questa voce di spesa avrà conseguenze: la Chiesa cattolica, per esempio, non avrà i mezzi per partecipare finanziariamente allo studio sugli abusi previsto in un prossimo futuro anche dalla Chiesa evangelica riformata.

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