Il Consiglio nazionale, sempre impegnato nel dibattito sul preventivo della Confederazione, ha respinto giovedì la proposta del democentrista Peter Keller di diminuire di altri 100 milioni di franchi il credito destinato all'aiuto allo sviluppo. La richiesta, in sede di commissione preparatoria sostenuta anche dai liberal-radicali, non è passata proprio a causa dell'opposizione di una consistente parte di questi ultimi.
Ha insomma fatto breccia la tesi del popolar-democratico Thomas Egger, stando al quale un ulteriore stretta del cordone della borsa sarebbe un affronto anche per tutti coloro che lavorano nel settore. La Svizzera, ha da parte sua ricordato la verde-liberale Tiana Moser, è uno dei paesi più ricchi al mondo e deve perciò assumersi le sue responsabilità. Sulla stessa lunghezza d'onda, d'altronde, si trovava pure il capo del Dipartimento delle finanze Ueli Maurer, che ha sottolineato l'impegno di destinare allo scopo lo 0,5% del prodotto interno lordo.
Come si può evincere da quanto sopra, neppure il tentativo d'incrementare il sostegno della socialista Marina Carobbio ha avuto successo.
ATS/dg