Chi irradia paga. È un po’ questa la "politica" che sta alla base di due modifiche di legge proposte questo venerdì dal Consiglio federale. In futuro, secondo quanto messo in consultazione, le spese per la distribuzione delle compresse allo iodio, che già ora avviene nel raggio di 50 chilometri dalle centrali nucleari, saranno attribuite agli esercenti degli impianti.
Una protezione per la tiroide
L'assunzione delle compresse allo iodio serve per prevenire il cancro alla tiroide in caso di incidente nucleare. Si tratta di una misura efficace per i bambini, gli adolescenti, le donne in gravidanza e, in generale, le persone sotto i 45 anni.
Gli over 45 che non vogliono rinunciare all'assunzione sono invitati a discuterne preventivamente con il medico. Va infine ricordato che le compresse sono destinate esclusivamente alle emergenze e possono essere assunte soltanto su ordine della Centrale nazionale di allarme.
Le compresse allo iodio, ricorda il sito dell'Ufficio federale della sanità, non proteggono da tutti gli elementi radioattivi, ma soltanto dagli effetti dannosi dello iodio radioattivo sulla tiroide. Altri elementi radioattivi richiedono ulteriori misure di protezione, come per esempio recarsi in un luogo protetto (casa, cantina o rifugio) per difendersi dalla radiazione diretta della nube radioattiva.
L’ultima distribuzione risale al 2014 e la prossima avrà luogo in autunno nel raggio previsto attorno alle centrali di Gösgen, Beznau e Leibstadt. La campagna concerne numerosi comuni nelle regioni di Berna, Soletta, Friburgo, Neuchâtel e Vaud. Non sono invece più toccati dalla misura preventiva le persone che vivono attorno alla centrale di Mühleberg (BE), che è stata disattivata.
Modifica per i siti contaminati
Un'altra modifica, annunciata venerdì, concerne il risanamento di siti radiologicamente contaminati. Anche qui vale il principio di causalità sancito nella Legge sulla radioprotezione. Tali costi dovranno essere assunti da chi lo rende necessario e dal proprietario dei siti.
Questa disposizione si applica ad esempio ai siti contaminati in seguito all'impiego di pittura luminescente contenente radio nell'industria orologiera. Berna assumerà i costi soltanto nei casi in cui i responsabili non possano più essere individuati o siano insolventi. Lo stesso vale per lo smaltimento di scorie radioattive.
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