Gli smartphone conoscono ogni dettaglio della nostra vita. Anche i dettagli più privati, come le chat o l’agenda dei nostri appuntamenti. Una miniera d’oro per quelle aziende che vendono programmi attraverso i quali si possono monitorare i telefoni cellulari altrui. Sono i cosiddetti stalkerware. Un’inchiesta dimostra che la sorveglianza tra privati è ormai una realtà anche nella società svizzera.
Tracciare la posizione, seguire ciò che accade in diretta. E’ quanto promette l’applicazione mSpy. Ufficialmente dovrebbe servire per il controllo parentale ma permette anche di leggere i messaggi. SRF e la rivista online Republik hanno messo le mani su una serie di dati che permettono di tracciare un profilo degli utenti svizzeri di mSpy; circa 2’500 persone, che hanno scritto al servizio clienti dell’app, ponendo le domande più svariate. Per esempio una donna, intenzionata evidentemente a tenere sotto controllo il marito scrive: “Potete aiutarmi? Il telefono che voglio spiare è molto lontano da me”. Un uomo, che ha frequenti contatti con il servizio clienti, scrive: “Il telefono cellulare monitorato è difettoso. Ora vorrei installare mSpy sul nuovo cellulare. Come devo procedere?”.
SRF ha cercato di contattare le persone in questione. Una di queste ha accettato di rilasciare un’intervista in forma anonima. Le sue intenzioni erano di monitorare il cellulare della sua ragazza. “Molti dei miei colleghi hanno installato un’app come questa”, si giustifica. Ma la sorveglianza senza autorizzazione è illegale, come spiega Monika Simmler, dell’università di San Gallo. “Non si può semplicemente entrare senza avere il permesso in un telefono cellulare che non è di nostra proprietà . Se poi si estraggono anche i dati, siano essi registrazioni video, foto, cronologia del browser o dati di localizzazione, allora si è perseguibili anche per altri reati. Quindi è chiaramente vietato utilizzare strumenti come questo, contro la volontà della persona”.
La persona contattata da SRF non si scompone: “Lo sapevo e sinceramente mi lascia del tutto indifferente, perché ne va del mio benessere. Si tratta del mio umore quotidiano. Riguarda il mio cuore”. Alla fine, però, l’uomo ha deciso di non effettuare il monitoraggio.
SRF e Republik hanno chiesto, senza successo, una presa di posizione a mSpy... Sul suo sito web l’azienda si limita a precisare che il software è autorizzato solo per usi legali.