"Le tendenze più evidenti non dovrebbero cambiare in così poco tempo", afferma Sara Bütikofer, dell’istituto di ricerca SOTOMO. A un mese e mezzo dalle elezioni federali del 22 ottobre, il nuovo Barometro elettorale della SSR mostra, tra le altre cose, un serrato testa a testa tra il PLR e l’alleanza del Centro, che sorpassa i liberali e si insedia al terzo posto, subito dopo UDC e PS. I giochi sono tuttavia tutt’altro che fatti.
“In questo caso è davvero difficile intravedere una chiara tendenza a causa dell’esigua distanza che separa PLR e alleanza del Centro, peraltro all’interno del margine di errore calcolato”, osserva la ricercatrice. “Possiamo dire che il terzo posto non è più automaticamente assicurato per il PLR, come ci si sarebbe aspettati sulla base dei sondaggi passati”.
Così se si fosse votato a metà agosto
Altro aspetto emerso, il calo per la prima volta dei Verdi liberali. “La crescita di quattro anni fa – dice Bütikofer – è da ricondurre alla forte mobilitazione dell’area progressista di cui avevano beneficiato in particolare i Verdi. L’elettorato verde-liberale è però meno di sinistra rispetto al PS e ai Verdi. Per cui la minore mobilitazione della sinistra sta rendendo loro difficile ripetere lo stesso risultato”.
Da sempre il tema della mobilitazione è fondamentale nelle ultime settimane di una elezione. Il partito con il maggior potenziale, sotto questo aspetto, “è il partito più grande perché con i suoi temi può mobilitare la base più numerosa. Non dimentichiamo che il 25-30% dell’elettorato, soprattutto in Svizzera tedesca, sostiene l’UDC, mentre gli altri partiti devono accontentarsi di fette minori. Ciò va ricondotto anche alla concorrenza negli altri bacini politici, a sinistra, ma anche al centro. Per loro di conseguenza risulta più difficile mobilitare allo stesso modo”.
Davanti alle crisi, ed è anche questa una situazione classica, la popolazione tende a votare a destra. Sembra essere in atto un voto correttivo rispetto al 2019. Chiave di lettura su cui la ricercatrice concorda: “Sì, e c'è un legame diretto con la difficile legislatura che si sta chiudendo, caratterizzata da una crisi dietro l'altra. In generale, l'atmosfera che si sta vivendo non è la stessa di quattro anni fa. Il clima resta fra i temi più importanti, ma non è più così dominante”. Ciò vale, conclude Sara Bütikofer, “ancora di più per l’uguaglianza tra uomo e donna. L'elettorato più sensibile a questi argomenti potrebbe quindi mobilitarsi di meno, mentre quello più tradizionale potrebbe recarsi di più alle urne dinanzi a temi come i premi di cassa malati, che nel frattempo sono diventati prioritari.