"La situazione è molto più difficile da valutare rispetto alle ondate predecenti, talvolta anche gli esperti sono un po' disorientati". Così il presidente della Confederazione Guy Parmelin di fronte al rapido aumento dei contagi e delle ospedalizzazioni dovute al Covid-19. Il consigliere federale, per il momento, non si sbilancia su nuove possibili misure: le prossime decisioni del Governo sulla pandemia sono, infatti, attese per mercoledì.
A preoccupare, come accennato, in questo momento, più che i contagi è il rapido aumento dei ricoveri in ospedale. Negli scorsi giorni la Società svizzera di medicina intensiva ha lanciato l'allarme: potremmo di nuovo trovarci al limite delle capacità. "La situazione è difficile da valutare, i casi aumentano in alcune regioni e in altre no", spiega ancora il presidente della Confederazione.
"Rispetto alle prime ondate l'evolversi della pandemia è meno prevedibile. Ci sono ospedalizzazioni anche tra i giovani, non necessariamente nei reparti di cure intensive ma talvolta occorre somministrare loro dell'ossigeno. Ma soprattutto - aggiunge Parmelin - notiamo che il 90-95 per cento dei ricoverati non è vaccinato".
Lo scorso 11 agosto il Consiglio federale aveva scelto la prudenza: nessuna nuova restrizione, ma nemmeno abbandono delle misure in vigore. "Ci siamo sempre basati sulle informazioni più recenti a nostra disposizione. La prossima seduta faremo una discussione di fondo e prenderemo le decisioni che riterremo appropriate" sottolinea il direttore del Dipartimento federale dell’economia. Mercoledì si avranno maggiori informazioni e si saprà, per esempio, se oltre a confermare la fine dei test gratuiti da ottobre per gli asintomatici, ci saranno già prima di settembre i preannunciati eventuali adeguamenti delle misure di protezione legate anche ai rientri dalle vacanze e alle riaperture delle scuole.
RG/Swing