Prima le rivelazioni sulla presunta serie di frodi plurimilionarie e i mancati controlli alla Ruag, l’industria di armamenti di proprietà della Confederazione. Poi a sorpresa le dimissioni del capo dell’esercito Thomas Süssli e quelle del responsabile dell’intelligence Christian Dussey.
“Il Dipartimento della Difesa è quello più entusiasmante. Mi sento in grado di assumere il compito e sarei molto felice di farlo”. Sono comunque queste le parole, martedì, di Markus Ritter che assieme a Martin Pfister è candidato ufficiale del Centro alla successione della consigliera federale Viola Amherd. Non che ci si attendessero rinunce da parte dell’uno o dell’altro, ma di certo quello che si troveranno a gestire non è un dipartimento sano.
“Sarà un inizio molto difficile” ha commentato ai microfoni del Radiogiornale della RSI la presidente della Commissione della sicurezza del Nazionale, la socialista Priska Seiler Graf. “L’intera squadra al vertice deve essere sostituita in un periodo geopoliticamente complesso. Abbiamo bisogno di stabilità, ma questo cambiamento può anche essere un’opportunità per trovare nuove persone valide e capaci”.
E sono molti - al di là dello stupore iniziale per le annunciate partenze di Süssli e Dussey, giunte quasi in concomitanza con le rivelazioni del controllo federale delle finanze riguardanti la Ruag - a vederle come un’opportunità più che un ostacolo per rilanciare un dipartimento e un esercito alle prese con problemi tecnici e di gestione, ma anche di immagine. “Per quanto inquietanti - sostiene un altro membro della Commissione, l’UDC Jean-Luc Addor - vedo queste partenze come una possibilità per il futuro capodipartimento di trovare le persone giuste per gestire al meglio sia l’esercito sia i servizi di informazione e garantire così la sicurezza del Paese”.
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Terremoto in seno all'esercito
Telegiornale 25.02.2025, 20:00
Approvate 32 esercitazioni militari internazionali per il 2025
Il Consiglio federale ha approvato mercoledì il programma per quest’anno delle esercitazioni - in tutto sono 32 - nell’ambito della cooperazione internazionale in materia di istruzione militare. Nove vengono svolte nel quadro del Partenariato per la pace della NATO e 23 su base bilaterale. Queste ultime si svolgono essenzialmente in Paesi europei (17), ma anche in Svizzera (4) e negli Stati Uniti (2).
Il governo fa notare che talune esercitazioni, come quelle di aerei da combattimento in grosse formazioni, non possono essere realizzate nella Confederazione per ragioni ambientali e vanno quindi obbligatoriamente condotte all’estero.
Il Partenariato per la pace della NATO è uno strumento di cooperazione tra l’Alleanza atlantica e Paesi partner. Vi partecipano 19 Stati dell’est e del sudest europeo, del sud del Caucaso, dell’Asia centrale e dell’Europa occidentale, tra cui Svizzera, Austria, Irlanda e Malta.