L’intervista

Le mine restano un problema

A Losanna la Ukraine Mine Action Conference 2024, organizzata dalla Svizzera - Sulle rive del Lemano riuniti rappresentanti di Governi, organizzazioni internazionali, attori partner nello sminamento umanitario e società civile

  • Oggi, 12:42
  • 3 ore fa
02:58

RG 12.30 del 17.10.2024: L’intervista a Hansjörg Eberle realizzata da Lucia Mottini

RSI Info 17.10.2024, 12:42

  • Keystone
Di: RG-Lucia Mottini/Adattamento: RSI Info 

Il tema dello sminamento in Ucraina è al centro della due giorni a Losanna, presieduta da Berna e Kiev. Una cinquantina gli organismi che vi partecipano: governi e agenzie dell’ONU hanno inviato i loro rappresentanti. Sono inoltre presenti le società specializzate. Diverse risiedono in Svizzera, come la Global Clearence Solutions, che produce macchine antimine; o come la Fondazione Svizzera per lo sminamento, che in questi due anni ha notevolmente aumentato il contingente di sminatori in Ucraina. La RSI ha intervistato il suo direttore, Hansjörg Heberle.

Qual è per voi l’utilità di questa conferenza?

“La conferenza di Losanna rinforza soprattutto le relazioni. La Fondazione Svizzera per lo sminamento è un partner ufficiale della Svizzera in Ucraina. Ci sono anche la FAO (l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) e il Programma alimentare mondiale di cui siamo pure partner. È l’occasione per spiegare il nostro lavoro e che si collabora nel settore”.

Qual è la situazione dal punto di vista finanziario: ci sono abbastanza fondi destinati allo sminamento?

“La comunità internazionale ha stanziato parecchi fondi dall’anno scorso. Raramente ho visto la stessa cosa per altri Paesi. È una risposta adeguata. Bisogna sapere che molti terreni non sono ancora accessibili per le operazioni di sminamento: sono occupati dai russi o sono troppo vicini alle zone di combattimento. Quindi in futuro ci saranno nuovi bisogni, ma i fondi internazionali probabilmente a quel punto diminuiranno”.

Spesso le operazioni di sminamento sono rinviate al termine dei conflitti. Nel caso dell’Ucraina però si sta affrontando il problema con grande rapidità, anche se il Paese è ancora in guerra. Come mai?

“È atipico. Praticamente è la prima volta che la nostra Fondazione lavora in un Paese in guerra. Il perché è semplice: eravamo già attivi sul posto dalla fine del 2014”.

Le operazioni di sminamento richiedono in generale anni e anni di lavoro. In Ucraina siete passati da una cinquantina di sminatori dopo la guerra nel Dombass a oltre 600. Si stanno facendo dei progressi anche tecnici nell’affrontare il problema?

“Ci sono stati molti progressi in questi ultimi 18 mesi in Ucraina. All’inizio nessuno sapeva come affrontare il problema: ora invece tutti i grandi attori internazionali del settore sono presenti e ci stiamo organizzando. I risultati sono interessanti: diverse aree sospette sono state dichiarate senza mine. Altre zone sono state sminate e in Ucraina ci sono praticamente tutti gli strumenti tecnici utili. C’è l’apertura a ogni tipo di innovazione”.

E il coordinamento di tutte queste entità e delle autorità locali funziona bene?

“Ci si coordina. Ma l’Ucraina è uno Stato complesso, con molti ministeri e molti organismi che hanno voce in capitolo in materia di sminamento. Non è sempre facile capire a chi bisogna rivolgersi. Per esempio oggigiorno ci sono due centri paralleli che certificano gli operatori. La macchina è pesante, con una quantità enorme di regole concernenti lo sminamento e spesso non è chiaro quali sono ancora in vigore e quali no. Ci si coordina ma c’è spazio per un miglioramento”.

L’impegno svizzero per lo sminamento umanitario in Ucraina e nel mondo

Dal febbraio 2022 la Confederazione ha attuato varie misure a sostegno delle persone colpite dalla guerra in Ucraina e stanziato circa 3,7 miliardi di franchi - rende noto il DFAE -. Lo scorso anno il Consiglio federale ha approvato un pacchetto di 100 milioni di franchi su quattro anni, destinati esclusivamente allo sminamento umanitario in Ucraina. Grazie alla sua presenza di lunga data sul posto, la Svizzera può fornire un sostegno diretto ed efficace, in collaborazione con partner come il Centro internazionale per lo sminamento umanitario (GICHD) o la Fondazione svizzera per lo sminamento (FSD). Gli esperti di sminamento umanitario sono attualmente attivi nelle regioni di Kharkiv e Kherson. La Svizzera sostiene inoltre un programma di assistenza per le vittime delle mine e per i piccoli agricoltori.

In linea con la sua tradizione umanitaria, la Svizzera vanta un’eccezionale esperienza nel campo dell’azione antimine e da oltre 30 anni si impegna per lo sminamento in tutto il mondo.

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Conferenza sullo sminamento in Ucraina

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