Il Ministero pubblico della Confederazione ha promosso davanti al Tribunale penale federale l'accusa nei confronti di un cittadino iracheno attivo quale membro dello Stato islamico in Svizzera. Gli si contesta di essere stato attivo in svariati modi: l'imputato assumeva nei confronti di altri membri dell'IS una posizione di autorità. L'uomo era al centro di una vasta rete internazionale, che contava almeno 20 membri in Svizzera e in altri paesi, europei e non. Nel suo ruolo avrebbe inoltre reclutato e finanziato, nonché istigato a compiere azioni terroristiche a livello internazionale. Avrebbe inoltre accettato di preparare attentati su suolo elvetico, mai perpetrati.
La procura federale gli contesta i seguenti capi d'accusa: violazione della legge federale che vieta i gruppi al Qaida e Stato islamico, nonché le organizzazioni associate, partecipazione all'organizzazione criminale IS, truffa per mestiere nonché fabbricazione e deposito ripetuti di rappresentazioni di atti di cruda violenza.
Il procedimento penale era già stato aperto nel novembre 2016. L'imputato era stato poi arrestato nel maggio 2017 e da allora si trova in carcere preventivo. Con il deposito dell'atto d'accusa, il Ministero pubblico della Confederazione ha proposto al competente giudice dei provvedimenti coercitivi la carcerazione di sicurezza dell'imputato.