Il numero di lavoratori provenienti da Unione Europea e Associazione europea di libero scambio, complice la ripresa congiunturale nel continente, è notevolmente diminuito nel 2017 rispetto all’anno precedente. Il saldo migratorio è calato dell’11%, passando a 31'250 (53'950 includendo coloro giunti da paesi terzi). Lo indica il rapporto pubblicato martedì dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO), riguardante le ripercussioni dell’accordo di libera circolazione delle persone.
La congiuntura dovrebbe evolvere in modo positivo anche nel 2018, tanto che le imprese attive in Svizzera potrebbero avere difficoltà a reclutare manodopera, in particolare quella specializzata.
Tra le constatazioni degli esperti, anche quella che gli immigrati non restano in Svizzera particolarmente a lungo, come dimostra il dato concernente gli arrivi del 2009: metà degli interessati, infatti, se n’era già andata dopo cinque anni.
ATS/MarGù