Svizzera

Mobbing TPF, Camere insoddisfatte

Il rapporto del TF sulle molestie contro i ticinesi al Tribunale penale federale di Bellinzona non convince: “TPF non sentito e dichiarazioni sessiste”

  • 25 giugno 2020, 19:14
  • 22 novembre, 19:05
00:32

Notiziario 17.00 del 25.06.2020.MP3

RSI Info 25.06.2020, 19:15

  • Keystone
Di: ATS/dielle 

La gestione del caos scoppiato al Tribunale penale federale di Bellinzona (TPF), con accuse di mobbing e molestie sessuali tra giudici, da parte del Tribunale federale (TF) “non è degna di questa istituzione”. A giungere a questa drastica conclusione sono le commissioni delle gestione sia del Consiglio nazionale sia di quello degli Stati.

Già lo scorso autunno le due commissioni avevano rilevato l'esistenza di problemi tra alcuni giudici del TPF – quando la stampa aveva parlato di varie violazioni, tra cui faide e lotte di potere, abusi nelle note spese, sessismo e mobbing - e si erano quindi rivolte al TF, che esercita la sorveglianza sui tribunali federali di primo grado.

La Commissione amministrativa della massima Corte elvetica ha effettuato un esame approfondito delle accuse di mobbing che alcuni membri di lingua tedesca e francese avrebbero esercitato nei confronti dei colleghi ticinesi. Il rapporto, presentato in aprile, non soddisfa i commissari, che rilevano come nel testo vengano infatti citati per nome alcuni membri italofoni e si ricorre a un linguaggio “non degno del TF”.

Il rapporto sostiene che le critiche sono infondate, anche se dal documento emerge chiaramente che ci sono problemi tra i gruppi linguistici. Non si ritiene nemmeno che non vi siano indizi di molestie sessuali, ma le commissioni, dopo aver visionato diverso materiale sono di avviso contrario: “Vi sono state dichiarazioni che possono essere senza dubbio definite sessiste”. Da qui la richiesta: il TPF si rivolga a uno specialista di mobbing e sessismo per risolvere la questione.

I parlamentari fanno inoltre presente che il rapporto della vigilanza del TF è stato pubblicato senza dare al TPF e alle persone citate per nome la possibilità di prendere posizione: si precisa che essi potranno esprimersi durante la fase di attuazione delle raccomandazioni. “Ciò tuttavia - sottolineano le commissioni - viola il diritto di essere ascoltati”.

Questa violazione diventa inoltre particolarmente grave nel caso della segretaria generale del TPF, di cui è stato raccomandato il licenziamento. “Agendo così la Commissione amministrativa mette sotto pressione il TPF: se decidesse di non separarsi dalla segretaria generale si metterebbe contro la sua stessa autorità di vigilanza”.

I commissari della gestione delle due camere infine lamentano il fatto che la Commissione amministrativa abbia presentato loro il suo rapporto senza rispettare le scadenze.

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