Svizzera

Neuchâtel al voto

Si rinnovano i poteri cantonali. Tutti i ministri uscenti si ripresentano agli elettori. Probabile una loro riconferma

  • 2 aprile 2017, 09:39
  • 23 novembre, 06:13
Un altro cantone romando alle urne

Un altro cantone romando alle urne

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Un altro cantone romando è chiamato oggi, domenica, a rinnovare le proprie autorità per la legislatura 2017-2021. Dopo il Vallese, in cui le urne hanno tenuto banco lo scorso mese, è ora la volta di Neuchâtel.

Il Governo neocastellano uscente: da destra a sinistra, Laurent Favre (PLR), Laurent Kurth (PS), Alain Ribaux (PLR), Monika Maire-Hefti (PS), Jean-Nathanael Karakash (PS) e la cancelliera cantonale Séverine Despland

Il Governo neocastellano uscente: da destra a sinistra, Laurent Favre (PLR), Laurent Kurth (PS), Alain Ribaux (PLR), Monika Maire-Hefti (PS), Jean-Nathanael Karakash (PS) e la cancelliera cantonale Séverine Despland

  • dal sito del cantone

Sono 16 i candidati in lizza per i 5 seggi del Consiglio di Stato. Quasi 500, invece, quelli che ambiscono ai 115 scranni del Gran Consiglio. Puntano a nuovi mandati tutti i ministri della compagine governativa uscente:
Laurent Kurth,
Jean-Natanael Karakash e
Monica Maire-Hefti, esponenti del PS, e i liberali-radicali
Alain Ribaux e
Laurent Favre.

In materia di funzione pubblica, la politica salariale introdotta dal Governo ha suscitato, nel 2016, forti proteste da parte del personale

In materia di funzione pubblica, la politica salariale introdotta dal Governo ha suscitato, nel 2016, forti proteste da parte del personale

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Il Governo uscente ha saputo dar prova di collegialità, ma presenta un bilancio di legislatura piuttosto in chiaroscuro. Se infatti è riuscito, negli ultimi anni, a far approvare un progetto strategico per la
mobilità cantonale, ha dovuto anche incassare il “no” dei cittadini al proprio modello di
riforma del sistema ospedaliero. Molte tensioni sono inoltre sorte con i dipendenti della
funzione pubblica, e in particolare con i docenti, a causa della nuova politica salariale propugnata dall’Esecutivo.

Cionondimeno, tutti i ministri sembrano in grado di ottenere la loro riconferma. Un recente sondaggio, infatti, li colloca in testa alla graduatoria delle preferenze, pur senza le maggioranze assolute necessarie per l’elezione al primo turno. Con ogni probabilità, si andrà quindi ad un ballottaggio in programma fra tre settimane.

I liberali-radicali puntano su Isabelle Weber-von Kaenel per cercare di riconquistare un terzo seggio nell'Esecutivo

I liberali-radicali puntano su Isabelle Weber-von Kaenel per cercare di riconquistare un terzo seggio nell'Esecutivo

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Il PLR ambisce in ogni caso a riconquistare la maggioranza nell’Esecutivo persa nel 2013. A Ribaux e Favre il partito ha così affiancato
Isabelle Weber-von Kaenel, consigliera comunale della località di Cornaux. Il PS appare invece più sulla difensiva: dovrà infatti confrontarsi non solo con le mire liberali-radicali, ma anche con l’esponente dei Verdi
Fabien Fivaz, che viene accreditato di un certo numero di consensi.

L'UDC punta a riconquistare il seggio in Governo perduto nel 2014 dopo il ritiro, per motivi di salute, di Yvan Perrin. Tre, i candidati democentristi

L'UDC punta a riconquistare il seggio in Governo perduto nel 2014 dopo il ritiro, per motivi di salute, di Yvan Perrin. Tre, i candidati democentristi

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Ad animare la competizione elettorale è anche l’UDC. Le dimissioni per ragioni di salute di
Yvan Perrin, nel 2014, sancirono per i democentristi la perdita di quel seggio in Governo da loro conquistato solo un anno prima. Per riottenerlo, l’UDC neocastellana schiera ora un ticket che comprende
Jean-Charles Legrix, già consigliere comunale di La Chaux-de-Fonds, il presidente del Gran Consiglio
Xavier Challandes e il deputato cantonale
Stephan Moser.

Per il Gran Consiglio neocastellano, sono in lizza quasi 500 candidati

Per il Gran Consiglio neocastellano, sono in lizza quasi 500 candidati

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Quanto infine al Legislativo, lo schieramento progressista punta ad aggiudicarsi la maggioranza, ma parte anche indebolito per l’assenza di un apparentamento fra il PS e la sinistra più radicale. Ciò potrebbe favorire l'area di centrodestra che finora, fra PLR, UDC e PPD, ha detenuto 56 dei 115 seggi del Gran Consiglio.

Alex Ricordi

03:00

RG 18.30 del 30.03.17 - La corrispondenza di Gabriele Fontana

RSI Info 02.04.2017, 00:34


Dal TG 12.30 del

00:49

Elezioni a Neuchâtel

Telegiornale 02.04.2017, 14:30

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