Senza il canone per la SSR sarebbe dura andare avanti, ma l'emittente potrebbe continuare a trasmettere. Lo affermano i promotori dell'iniziativa "No Billag", in votazione il 4 marzo, che giovedì a Zurigo hanno presentato alcune varianti di finanziamento.
L’idea è che le emissioni della SSR facciano parte dell'offerta base degli operatori via cavo.
Diverse le varianti, tra cui un abbonamento di 168 franchi all’anno per fruire dei canali SRF1, RTS1 e RSI1 (tagliando del 50% la pubblicità si pagherebbero 216 franchi). Ipotizzata anche la creazione di un’emittente liberamente fruibile per ogni regione linguistica da finanziare tramite l’aumento degli spot pubblicitari – idea che gli stessi fautori di “No Billag” hanno però definito irrealistica – e la creazione di emittenti di sola informazione.
I secondi canali verrebbero invece sostituiti da un’offerta web di tipo commerciale.
Gli iniziativisti ipotizzano pure un finanziamento pubblico, sebbene in contraddizione con il testo su cui si andrà a votare, da parte di Confederazione e cantoni.
AST/ludoC