A seguito di un'inchiesta per abuso di potere, lo svizzero Pierre Krähenbühl nella serata di mercoledì ha rassegnato le sue dimissioni con effetto immediato dall'Agenzia dell'ONU per i profughi palestinesi UNRWA. A comunicarlo è il portavoce delle Nazioni Unite.
In un primo momento, mercoledì mattina, il ginevrino si era autosospeso dall'incarico di commissario generale dell'UNRWA. Di conseguenza l'ONU aveva annunciato la nomina a capo ad interim del britannico Christian Saunders, da agosto vice della struttura.
Alla fine di luglio, un rapporto del dipartimento etico dell’UNRWA al segretario generale delle Nazioni Unite aveva riferito di una cattiva gestione da parte di un piccolo gruppo di alti funzionari, tra cui lo stesso Krähenbühl.
Il rapporto parlava di comportamenti inappropriati a carattere sessuale, nepotismo, rappresaglie, discriminazioni e altri abusi commessi da questo gruppo di dirigenti per scopi personali. Krähenbühl, nello specifico, avrebbe fatto assumere la sua amante come consigliera speciale. Quest’ultima, tra le altre cose, lo avrebbe seguito in business class quando viaggiava all’estero.
RG 12.30 del 06.11.19: il servizio di Pierre Ograbek
RSI Info 06.11.2019, 18:38
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"Respingo tutte le accuse"
Intervistato dalla RTS, mercoledì sera, Pierre Krähenbühl, ha detto che le sue dimissioni, sei anni dopo la nomina, hanno reso le cose "più chiare" in "un contesto altamente politicizzato". "Ho respinto tutte le accuse contro di me fin dall'inizio e continuo a farlo", ha dichiarato il ginevrino, aggiungendo che è "molto colpito da queste accuse".
L’UNRWA
Fondata nel 1949, l’Agenzia gestisce scuole e fornisce assistenza a milioni di rifugiati palestinesi in Giordania, Libano, Siria e territori palestinesi. Nel 2018, gli Stati Uniti hanno interrotto il loro aiuto finanziario all’UNRWA, che consisteva in 300 milioni di dollari all’anno. Anche la Svizzera, a luglio, ha annunciato la sospensione degli aiuti, proprio in seguito all’inchiesta interna del comitato etico.
Le dichiarazioni di Cassis
Nel 2018 avevano fatto discutere le affermazioni del consigliere federale Ignazio Cassis, che a proposito dello stallo del processo di pace israelo-palestinese aveva criticato l’agenzia dichiarando: "Fintanto che i palestinesi vivranno in campi profughi, continueranno a sperare un giorno di rientrare in patria. Sostenendo l'UNRWA manteniamo vivo il conflitto. È una logica perversa poiché tutti vogliono porre fine al conflitto".
Dalla TV
UNRWA, Krähenbühl dice la sua
Telegiornale 07.11.2019, 13:30