Il crescente utilizzo delle batterie, soprattutto al litio, caratterizza sempre di più il nostro presente: alimentano, tra gli altri, veicoli elettrici, bicilette, monopattini e impianti fotovoltaici. La sicurezza di queste tecnologie è spesso oggetto di discussione a causa del rischio di incendio ma Nelson Ortelli, direttore della Federazione Pompieri Ticino rassicura, il pericolo non è superiore a quello di altre tecnologie: “È importante acquistare prodotti di qualità e prestare attenzione alle indicazioni date dal fabbricante, come evitare l’esposizione ad ambienti caldi, fare attenzione a come e dove si ricarica e non utilizzare cavi scadenti”.
Il momento della ricarica è considerato particolarmente critico, sebbene manchino ancora dati sufficienti al riguardo. Alcune statistiche USA mostrano che il rischio di incendio per i veicoli elettrici è simile, o addirittura inferiore, a quello dei veicoli diesel o a benzina. In Ticino, i pompieri non registrano un aumento significativo di interventi legati a batterie, suggerendo che il pericolo sia più teorico che pratico. Tuttavia, le batterie al litio contengono materiali infiammabili, e una volta incendiatesi, possono propagare il fuoco rapidamente. Ortelli sottolinea l’importanza di agire con tempestività ed evitare di respirare il fumo tossico.
Il rischio aumenta nei luoghi dove si accumulano batterie usate, come i centri di riciclaggio. Manuela Deyzel, attiva in questo ambito, sottolinea l’importanza di “non gettare batterie nell’immondizia, poiché, se schiacciate, possono incendiarsi”. Batterie danneggiate o perforate devono essere smaltite con cura, in appositi contenitori.
In Svizzera, a fine 2023 si contavano circa 250’000 veicoli elettrici o ibridi (dati TCS) e 42’000 impianti domestici di accumulo energetico, con 2.000 installati in Ticino (dati Pronovo). Nonostante la crescita, solo il 16% degli impianti fotovoltaici domestici è dotato di sistema di accumulo, segnalando un ampio potenziale di espansione. Il calo dei prezzi delle batterie e il crollo della remunerazione per l’energia venduta potrebbero spingere molte persone a installare sistemi di accumulo in futuro.