Un memorabile ceffone, una lezione per Ueli Maurer vittima della vendetta di Eveline Widmer-Schlumpf. E’ con queste parole che la stampa confederata commenta lunedì l’esito della votazione sulla Riforma III delle imprese, il tema più in rilievo sulle prime pagine. La bocciatura massiccia votata dagli svizzeri è infatti valutata severamente dai quotidiani e fa passare in secondo (se non oltre) piano l'approvazione del FOSTRA e la luce verde alla naturalizzazione agevolata per gli stranieri di terza generazione.
Quattro Cantoni hanno detto sì alla Riforma III
Il Tages-Anzeiger e il Bund evidenziano come il secco “no” alla Riforma delle imprese III sia una “débâcle politica” per i partiti borghesi e una “Waterloo personale” per Ueli Maurer, mentre la Neue Zürcher Zeitung sottolinea come il risultato indichi una grave perdita di fiducia della cittadinanza nei riguardi dei settori economici. “Ancora poco tempo fa, delle riforme presentate dall’economia come vitali passavano come una lettera alla posta”, ricorda nostalgicamente il quotidiano zurighese.
Il Blick ritiene, dal canto suo, che l’opposizione alla terza riforma delle imprese sia riuscita a catalizzare un’alleanza unica e cioè “il ventaglio completo della destra della socialdemocrazia”. Per il tabloid si tratta di un “terremoto, un atto di sfida, una rivolta contro le élite”. Con il 59,1% di voti contrari, gli elettori hanno dichiarato “noi non vi crediamo”, rimarca il Blick.
La Berner Zeitung segnala invece che “nessuno si aspettava un risultato così chiaro”, nonostante il fatto che le associazioni economiche, tre dei quattro partiti del Governo federale e 25 dei 26 Esecutivi cantonali avessero preso posizione a favore della riforma presentata da Ueli Maurer. Il ministro UDC, sottolineano La Liberté e Südostschweiz, ha subito la "vendetta" di Eveline Widmer-Schlumpf, già sua compagna di partito e ideatrice della forma originale della riforma, infine criticata per le modifiche subite in corso d'opera.
Per il Matin, il cittadino ha detto ai grandi capitalisti che già intascano denaro a sufficienza e quindi non è necessario un ulteriore regalo da parte sua. Soprattutto perché, ricorda il giornale losannese, è la gente comune che subisce l’impennata del costo della vita senza che i salari vengano adeguati di conseguenza.
I Cantoni che hanno votato "no" alla naturalizzazione agevolata
“Le priorità sociali dell’epoca, che vanno oltre i sistemi politici, hanno determinato gli ultimi scrutini che hanno rivoluzionato il mondo, come la Brexit a giugno e l’elezione di Trump tre mesi fa. La Svizzera non sfugge a questa situazione”, precisa la Tribune de Genève, mentre 24 Heures ricorda come con il loro “sì” all’iniziativa UDC che chiedeva un ritorno dei contingenti di lavoratori, giusto tre anni fa, il clima generale nei riguardi delle grandi multinazionali si è palesemente degradato.
In Ticino il Corriere del Ticino pone in grande evidenza lunedì il fatto che sulla riforma fiscale sia tutto da rifare, affossata a livello nazionale ma approvata dai ticinesi, mentre gli altri due temi in votazione sono stati approvati (e il FOSTRA a larga maggioranza). Il Giornale del Popolo segue una linea simile e rimarca come la riforma debba essere corretta e aggiornata dopo lo schiaffo ricevuto dal Popolo sovrano. La Regione Ticino mette in maggiore rilievo il fatto che i cittadini abbiano rispettato il parere dell'Esecutivo ticinese e abbiano appunto approvato la riforma voluta da Ueli Maurer, crollata però su scala confederata.
EnCa
E adesso?
La bocciatura degli sgravi alle imprese, ma soprattutto la riflessione su come far ripartire il dossier affinché la Svizzera entro il 2019 rispetti gli standard internazionali che impediscono regimi fiscali di favore per le multinazionali, discussa a Modem nella puntata di lunedì 13 febbraio (8.20 su ReteUno) Riforma indigesta
Ospiti:
Carlo Sommaruga, consigliere nazionale PS
Giovanni Merlini, consigliere nazionale PLR
Christian Vitta, consigliere di Stato PLR
Raoul Paglia, titolare di una fiduciaria, consigliere comunale socialista a Comano