Svizzera

Statuto "S" prolungato fino a marzo 2024

“Situazione sul campo troppo instabile”: la Confederazione segue l’esempio dell’UE sui permessi ed estende anche gli aiuti aggiuntivi per i profughi ucraini

  • 9 novembre 2022, 15:15
  • 24 giugno 2023, 01:24
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La decisione potrebbe però cambiare se la situazione muterà radicalmente prima di allora.

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Di: ATS/dielle

Lo statuto di protezione "S" di cui godono i rifugiati ucraini sarà mantenuto. Mercoledì il Consiglio federale ha infatti escluso di revocarla prima del 4 marzo 2024, in quanto “la situazione sul campo è troppo instabile”. La decisione potrebbe però cambiare se la situazione muterà radicalmente prima di allora.

Questo statuto consente di ottenere una protezione temporanea per tutto il tempo in cui le persone sono esposte a un grave pericolo generale. Da quando è stato attivato, più di 67’000 persone provenienti dall'Ucraina, per lo più donne e bambini, hanno ottenuto protezione in Svizzera, ha dichiarato il Governo in un comunicato. Lo statuto di protezione S è valido fino alla revoca da parte del Consiglio federale. Tuttavia, gli ultimi eventi "dimostrano che per il momento non si intravede una stabilizzazione della situazione e in tutta l'Ucraina si temono ancora atti di guerra".

L'esecutivo ha ribadito oggi che la condizione per l'abrogazione è una stabilizzazione duratura della situazione in Ucraina, e quindi l'assenza di una situazione di grave pericolo. I recenti sviluppi mostrano che al momento una tale stabilizzazione non è vicina; ci si attende ancora ad atti bellici su tutto il territorio ucraino.

A metà ottobre, anche l'UE aveva annunciato di voler estendere la protezione provvisoria fino alla primavera del 2024.

A differenza dello statuto di protezione, i permessi S rilasciati ai beneficiari hanno una validità limitata a un anno. Il Consiglio federale chiede quindi ai cantoni di prorogare di un anno la validità dei permessi S scaduti. Berna ha inoltre deciso di prorogare le misure di sostegno per i beneficiari fino al 4 marzo 2024. La Confederazione contribuisce a queste misure con 3’000 franchi per persona all'anno, che vengono versati ai cantoni a rate.

“Questo contributo aggiuntivo ha lo scopo di incoraggiare l'apprendimento di una lingua nazionale, in modo che le persone in cerca di protezione possano lavorare e partecipare alla vita sociale. Inoltre, contribuisce a mantenere la capacità di queste persone di tornare a casa e a ridurre i costi dell'assistenza sociale”. I cantoni hanno confermato l'efficacia di questo sostegno nell'attuale crisi, sottolinea infine il Governo.

Un permesso orientato al rimpatrio

Lo statuto S è stato concepito dalle autorità federali in modo da essere orientato al rimpatrio. Non appena la situazione di grave pericolo generale cesserà, lo statuto di protezione sarà infatti revocato e le persone in questione dovranno rientrare nel loro Paese di provenienza.

“Anche se le condizioni per la revoca non saranno adempiute nel futuro prossimo, il Dipartimento federale di giustizia e polizia elaborerà con i cantoni e i comuni le basi per attuare rapidamente la revoca dello statuto S, non appena la situazione in Ucraina lo consentirà; a quel punto occorrerà incoraggiare un rientro rapido con incentivi mirati”, precisa ancora la nota.

Statuto S prorogato

Telegiornale 09.11.2022, 21:00

Prolungato lo statuto S per i profughi ucraini

SEIDISERA 09.11.2022, 19:22

  • Keystone

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Il Quotidiano 26.10.2022, 21:00

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