Le remunerazioni dei dirigenti delle casse malati nell'assicurazione malattie obbligatoria vanno limitate per legge. È quanto ritiene la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati (CSSS-S) che ha deciso di sostenere - con 6 voti contro 4 e 1 astensione - una iniziativa parlamentare di Baptiste Hurni (PS/NE) già approvata della commissione omologa del Nazionale.
Alla luce dei continui aumenti dei premi a carico degli assicurati, la commissione afferma di ritenere "inopportune" le crescenti remunerazioni all'interno di tale mercato tutelato. La CSSS-S si augura anche "che la fissazione di un tetto massimo esplichi un effetto frenante anche al di fuori del settore dell'assicurazione malattie obbligatoria", si legge in un comunicato.
L'iniziativa di Hurni auspica una modifica di legge in modo tale che le remunerazioni dei membri delle direzioni e del consiglio di amministrazione delle assicurazioni malattie che offrono prestazioni LAMal siano soggette a un importo massimo fissato dal Consiglio federale. Tale importo massimo potrà essere aumentato o diminuito unicamente in funzione del livello dei premi della cassa in questione.
Stando all'autore dell'iniziativa, benché i premi medi nell'ambito della LAMal continuino ad aumentare anno dopo anno e rappresentino un fardello sempre più pesante per le persone che vivono in Svizzera, il Parlamento si è ripetutamente rifiutato di limitare puramente e semplicemente le remunerazioni delle direzioni e dei consigli d'amministrazione delle casse malati che operano nel quadro della LAMal. I motivi per giustificare il rifiuto di agire? Preservare la libertà imprenditoriale della cassa e lasciare un margine di manovra per ricompensare i "buoni risultati" dei suoi dirigenti. Tuttavia, precisa il deputato neocastellano, in un mercato che definisce esattamente quali prestazioni devono essere fornite agli assicurati, la vera performance di una cassa malati risiede nei premi. Una cassa che ottiene buoni risultati è quella che riesce ad abbassare i suoi premi.
Il sistema proposto intende unicamente evitare la situazione paradossale e incomprensibile per gli assicurati, in cui nel corso di uno stesso anno, mentre aumenta la remunerazione dei dirigenti delle casse, aumentano pure i premi, indica Hurni.