Il Consiglio nazionale ha detto sì a una strategia e a un piano di azione contro il razzismo e l’antisemitismo. Una mozione in tal senso della sua Commissione delle istituzioni politiche è stata approvata giovedì con 125 voti contro 48 e nove astenuti. Unicamente l’UDC si è detta contraria. Per Andreas Glarner il Codice penale prevede già norme adeguate a tale scopo. Ha poi affermato che converrebbe impiegare qualche guardia di frontiera in più siccome l’antisemitismo in Svizzera deriva dagli immigrati clandestini entrati nella Confederazione.
Rafforzare il Servizio per la lotta al razzismo
Una posizione però non condivisa dalla maggioranza. Con questo atto parlamentare si incarica così il Consiglio federale di elaborare con cantoni e comuni un progetto per contrastare questo fenomeno. Viene inoltre chiesto che venga rafforzato l’attuale Servizio per la lotta al razzismo con “risorse sufficienti” e viene chiesto di valutare l’opportunità di nominare un nuovo incaricato per la lotta al razzismo e all’antisemitismo. Il dossier ora passa agli Stati.
Il tema si presenta particolarmente d’attualità da quando è scoppiato il conflitto fra Israele e Hamas. I casi di antisemitismo in Svizzera sono aumentati. L’ultimo, in ordine cronologico, quello avvenuto a Zurigo sabato. Un 15enne di origini tunisine, simpatizzante dello Stato Islamico, ha accoltellato un 50enne ebreo ortodosso a Zurigo.
Via libera al piano di azione contro l'antisemitismo
Telegiornale 07.03.2024, 12:30