Come già riferito, oggi (martedì) il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) ha deciso di rivedere i propri piani infrastrutturali previsti per la strada e la ferrovia allo scopo di fissare delle priorità e rimandare a un secondo tempo la realizzazione di altri progetti. In Ticino sono diversi i progetti in cantiere, tra cui anche il PoLuMe, il potenziamento della tratta autostradale tra Lugano e Mendrisio che ha suscitato più di un malumore nel Mendrisiotto. E infatti la prima reazione di Andrea Rigamonti – presidente della Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto (CRTM), è “di sollievo”.
“Sollievo nel senso che quello che ha comunicato oggi il DATEC, ovvero una visione integrata tra rete ferroviaria, rete autostradale e piani di agglomerato, è esattamente quello che andavamo dicendo da diversi anni a questa parte. Finalmente anche il DATEC ha deciso di improntare lo sviluppo delle reti ferroviarie e autostradali in questo modo”. Rigamonti in questi anni ha più volte espresso le proprie perplessità di fronte all’operato di Berna, in particolare proprio per quanto riguarda il PoLuMe. Cambi di programma e comunicazioni non sufficientemente chiare hanno complicato le cose, sollevando le preoccupazioni anche di qualche comune, con in testa Mendrisio.
Terza corsia, le preoccupazioni dei Comuni
Il Quotidiano 17.12.2022, 20:00
Una situazione, almeno per quel che riguarda la comunicazione, che ora dovrebbe cambiare. Lo promette Jürg Rötlisberger, direttore dell’Ufficio federale delle strade (USTRA): “È sempre anche una questione di punti di vista: da parte nostra è stata sufficiente, mentre per l’altra parte no. Credo quindi che non sia la volontà ad essere mancata, quanto piuttosto gli strumenti a disposizione. In questo senso penso che la digitalizzazione potrà aiutarci tutti”.
Tutto in mano al Poli di Zurigo, le risposte in autunno
La novità è che ora ci sarà un professore del Politecnico di Zurigo a stabilire le priorità di intervento, che saranno comunicate il prossimo autunno: “L’approccio tecnico è dal nostro punto di vista è quello privilegiato – commenta ancora Andrea Rigamonti –, prima c’era un approccio politico che divideva in compartimenti stagni lo sviluppo della rete autostradale e quello della ferrovia. Il tecnico invece suggeriva sempre di avere una visione complessiva”.
Al di là del tipo di approccio, non è comunque affatto escluso che i tempi di realizzazione del PoLuMe possano ulteriormente allungarsi se dovesse finire tra i progetti non prioritari, ma il consigliere federale Albert Rösti non si è per ora sbilanciato sui singoli dossier, affermando solo che “tutti hanno le stesse possibilità”.
Zali: “Non la prendo né bene né male, convinto dei nostri progetti”
“Personalmente non la prendo né bene né male”. A dirlo ai microfoni di SEIDISERA, sempre in relazione al cambio di strategia di Rösti, è il direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali, che sottolinea come dopo il no popolare dello scorso novembre al potenziamento delle strade nazionali, c’era da aspettarsi che il DATEC avrebbe dovuto modificare qualcosa. “Ha deciso, secondo me, di rendere più oggettivo l’esercizio affidandosi a un partner esterno per un’opinione, un partner molto autorevole come il Politecnico federale di Zurigo. Quindi la scelta di questo metodo, meno politico e più tecnico, non è oggetto di critica. Noi siamo convinti della solidità dei nostri progetti, a rischio naturalmente di essere smentiti quando arriverà l’opinione del Politecnico. La cosa importante che si è sentita oggi è che i progetti in corso non vengono sospesi, quindi si continua a lavorare. È senz’altro una piccola buona notizia”.
Nessuna preoccupazione per il futuro dei progetti ticinesi quindi? “Personalmente sono convinto della solidità dei nostri progetti autostradali, che sono stati in passato prioritari o addirittura anticipati rispetto agli orizzonti iniziali di realizzazione, in particolare proprio il PoLuMe, ma anche il collegamento A2-A13 è stato inserito in un elenco prioritario. Dal profilo tecnico non mi sento pertanto preoccupato. I grandi progetti strategici ferroviari, invece, erano già ora, nella nostra visione ma anche in quella federale, progetti a lungo termine… e questi rischiano purtroppo ora di diventare progetti a molto lungo termine. Penso in particolare al completamento di Alptransit, all’aggiramento di Bellinzona e al potenziamento nel Gambarogno”.
Terza corsia in attesa
Il Quotidiano 28.01.2025, 19:00