Ticino e Grigioni

Cambiano le rotte, cresce il numero di entrate illegali

Fino all’ottobre del 2022 molti migranti passavano dall’Austria via Serbia, ora dall’Italia: il Ticino porta d’ingresso privilegiata

  • 17 ottobre 2023, 11:34
  • 17 ottobre 2023, 18:35

RG 12.30 del 17.10.2023 Il servizio di Alan Crameri

RSI Svizzera 17.10.2023, 13:15

  • TiPress/Francesca Agosta
Di: ats/RG/joe.p./pon

Il numero di richiedenti asilo e migranti che entrano illegalmente in Svizzera è in aumento, specialmente in Ticino. Lo indica l’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC), secondo cui solo in settembre sono stati registrati 7’120 soggiorni illegali (in agosto scorso erano 5’800, nel settembre 2022 circa 6’700).

Fra le persone entrate in Svizzera illegalmente figurano soprattutto afghani, molti dei quali fermati in Ticino, che è diventato la porta d’entrata privilegiata a causa dello spostamento delle rotte migratorie all’interno dei Balcani.

Se fino all’ottobre 2022 la rotta Serbia-Ungheria-Austria era la più importante per la migrazione dai Balcani verso il resto dell’Europa, spiega l’UFDSC, attualmente è invece la rotta dalla Serbia all’Italia attraverso Bosnia, Croazia e Slovenia quella più utilizzata.

La Germania ha esteso i controlli, la Svizzera farà lo stesso?

La Germania ha annunciato martedì l’introduzione di controlli stazionari ai confini con Polonia, Repubblica Ceca e Svizzera, come già faceva da tempo con l’Austria. Lo scopo: combattere l’immigrazione illegale in aumento, anche alla luce di incidenti mortali lungo la tratta dei passatori. Un inasprimento concesso in casi eccezionali all’interno dell’Unione europea, che di principio ha abolito i controlli sistematici alle frontiere al suo interno. La misura verrà applicata per 10 giorni, e potrà essere prolungata per un massimo di 2 mesi. L’ufficio stampa della segreteria di Stato della migrazione ha confermato alla RSI che ieri la Consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider ha sentito la sua omologa germanica Nancy Faeser, ricordando che tra Svizzera e Germania passano ogni giorno migliaia di lavoratori, consumatori e turisti. Da Berlino è arrivata la rassicurazione che i controlli saranno puntuali e proporzionali. C’è anche chi, come il consigliere nazionale uscente Marco Romano, chiede che anche la Confederazione adotti misure analoghe alla sua frontiera meridionale. Già da settembre l’UDSC ha annunciato un rafforzamento degli effettivi in Ticino. Altre misure potrebbero essere decise secondo l’evoluzione della situazione.

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