Lo scandalo della carta sconto per i frontalieri che fanno il pieno di carburante in Lombardia continua a tenere banco. Lunedì la Provincia di Como online segnala che le numerose denunce per i prezzi “gonfiati” alla pompa, che in pratica azzeravano il bonus concesso dalla Regione Lombardia a chi aveva la tessera che permetteva di rifornirsi pagando meno, non sono servite a nulla.
Infatti, i prezzi in provincia di Como continuano a essere i più cari di tutto il territorio lombardo, con differenze che vanno dai 4 ai 10 centesimi in più al litro nel caso della benzina. E a parità di compagnia petrolifera, ai frontalieri comaschi il pieno costa più che a Lecco, Sondrio, Varese o Monza.
I dati ufficiali sono stati pubblicati dall’Osservatorio italiano per lo sviluppo economico, che ha confermato lo stallo della situazione. E sapendo che il distributore meno caro di uno specifico petroliere a Como offre la benzina 8 centesimi più cara che a Lecco o Monza, saranno ancor più numerosi i lombardi a fare rifornimento in Ticino.
EnCa