Ticino e Grigioni

Cianobatteri: “Peggio che in agosto”

La situazione sul Ceresio, nonostante le piogge, non è migliorata – Mozione per chiedere al Governo di intervenire senza perder tempo – L’esperto: “Serve approccio integrato”

  • 10 settembre 2023, 19:30
  • 14 settembre 2023, 22:13
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La situazione dei cianobatteri del Ceresio venerdì 8 settembre

  • Elaborazione Geostudio Galster - Contiene dati Copernicus Sentinel modificati (2023) processati via sentinel Hub
Di: dielle 

I cianobatteri sul Lago di Lugano continuano a far discutere, oltre che a fiorire. È infatti notizia di oggi (domenica) l'inoltro di una mozione dei granconsiglieri Giovanni Berardi e Nadia Ghisolfi del Centro, che in sostanza chiede al Governo di non perdere tempo e avviare al più presto uno studio pilota per monitorare il fenomeno e per studiare interventi e contromisure. Il tutto coinvolgendo gli enti locali. E di oggi è pure la notizia della chiusura anticipata del Lido di Caslano "per colpa dell'odiosa alga", comunicata via social.

Ma com’è attualmente la situazione, dopo gli allarmi di agosto e le successive piogge che avrebbero dovuto mitigare il fenomeno? Per capirlo abbiamo sentito Federico Galster, geologo che affianca il comune di Agno nella consulenza sul problema e monitora la situazione del Ceresio.

“Diciamo che negli ultimi giorni, e penso soprattutto a venerdì in quanto è l'ultima foto satellitare che ho analizzato, la situazione rispetto ad agosto è peggiorata. La superficie del bacino sud è quasi completamente ricoperta da fioriture di cianobatteri, mentre nel bacino nord è un po’ migliorata e si focalizza ora soprattutto nella zona di Porlezza. Globalmente possiamo dire che i cianobatteri hanno progredito nell’intensità delle fioriture. C'è stato un avvallamento, quindi un miglioramento, nei giorni di pioggia, ma poi le fioriture sono subito riprese. C'è forse meno impatto sulla popolazione perché c'è meno gente che si reca al lago a fare il bagno, ma l’ecosistema sta soffrendo più di quello che soffriva prima”. Le piogge sul Sottoceneri sono state infatti meno intense e questo, combinato all’apice della fioritura, non ha permesso l’auspicato miglioramento.

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La situazione a Melide il 4 settembre

  • Geostudio Galster

“Questione urgente, mozione benvenuta”

Sull’urgenza della questione anche Galster la vede quindi come i firmatari della già citata mozione: “Ritengo sia assolutamente importante intervenire in tempi brevi, soprattutto a livello di strategia, ovvero capire cosa vogliamo fare, insomma se la questione dei cianobatteri vogliamo prenderla seriamente o se vogliamo vederla come una questione marginale. Dal mio punto di vista è importante fare qualcosa subito per evitare che la situazione ci sfugga di mano e diventi poi ingestibile. Chiaramente va cambiato un po’ l'approccio al problema, nel senso che va guardato da un punto di vista olistico, considerando più aspetti e magari riorganizzando un po’ la gestione del territorio nel bacino imbrifero del Lago di Lugano. In altre parole: gestire ancora meglio quelle che potrebbero essere eventuali fonti di nutrimento che finiscono nel lago. Anche questo non sarebbe comunque sufficiente, ma con il tempo si potrebbero poi introdurre misure per aiutare la mitigazione dei cianobatteri”.

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La situazione a Riva San Vitale oggi, domenica 10 settembre

  • RSI/OCartu

In queste misure rientrerebbe anche la soluzione già proposta da Galster insieme ad Agno, ovvero un intervento attivo con ultrasuoni per evitare la proliferazione e il dominio dei cianobatteri sullo spettro del fitoplancton. “Ma al contempo è importante anche avere un monitoraggio sulla qualità delle acque per capire quali sono i meccanismi che possono scatenare le fioriture o favorirle o al contrario limitarle. Oltre a questo bisognerà anche affrontare la gestione della fauna ittica in funzione dei cianobatteri, sempre nell’ottica di sfavorirli, ma anche della flora intorno al lago e se possibile favorire lo sviluppo di una vegetazione sommersa dove le condizioni lo permettono”.

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Ceresio invaso dai cianobatteri: c'è chi cerca soluzioni

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  • Ti_Press

Per quanto riguarda il progetto pilota proposto al Cantone Federico Galster e il comune di Agno sono in attesa di una risposta, che dovrebbe giungere entro fine mese. La preoccupazione, sulle rive del Ceresio, comunque non manca: “Abbiamo incontrato diversi esponenti di comuni che si trovano sul lago, che ovviamente vedono il problema direttamente ogni giorno e sono quindi preoccupati”.

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Confronto delle immagini satellitari tra il 2020, considerato finora uno dei peggiori, e il 2023

  • Elaborazione Geostudio Galster - Contiene dati Copernicus Sentinel modificati (2023) processati via sentinel Hub


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Notiziario delle 20:00 del 10.09.2023

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Il problema delle alghe nel Ceresio

Il Quotidiano 17.08.2023, 19:00

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