Ticino e Grigioni

Condizioni nei centri per richiedenti sotto la lente

Il Gran Consiglio ha incaricato il Dipartimento Sanità e Socialità di creare una commissione ad hoc

  • 12 marzo, 18:59
  • 12 marzo, 18:59
Nuovi centri per richiedenti l'asilo, Berna avvia la consultazione.jpg

Un centro per richiedenti asilo (foto d'archivio)

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Di: SEIDISERA/RSI Info

Il Gran Consiglio ticinese ha incaricato il Dipartimento Sanità e Socialità di creare una commissione che sorvegli le condizioni di vita all’interno dei centri cantonali per richiedenti l’asilo.

Il punto di partenza, o almeno uno dei punti di partenza, è il caso Argo 1, e le lacune nella gestione della sicurezza nei centri di accoglienza per richiedenti l’asilo gestiti dal Canton Ticino. Un caso che aveva sollevato diversi interrogativi e anche qualche preoccupazione. Da cui poi è nata un’iniziativa parlamentare di Matteo Quadranti. “È un settore dove non c’era forse così tanta trasparenza. Non sempre le cose sono andate per il verso migliore. Quindi qualcosa bisognava fare”.

Il percorso legislativo durato ben cinque anni, ha smussato le richieste del deputato del PLR. Si è però quantomeno arrivati a ottenere una richiesta formale al Consiglio di Stato perché crei all’interno del DSS una commissione, che faccia regolare visita a questi centri. Una visita all’anno, però, e per di più annunciata.

Una proposta che non è piaciuta a tutti. “Abbiamo visto delle prese di posizioni anche abbastanza allarmanti di medici, che sono entrati, che hanno visto le condizioni di alcune persone e basta parlare anche con le persone che ci lavorano. E quest’estate è ancora stato acceso questo dibattito, perché effettivamente si è vista ancora una grande sofferenza, una grande problematica all’interno di questi centri”, dice Lisa Boscolo, del Partito Socialista.

Il direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi, che ha risposto in assenza del collega Raffaele De Rosa, ha però provato a ridimensionare il problema. “Di grandi necessità non ve ne sono, proprio perché ad operare al fronte non sono aguzzini, ma sono enti socialmente riconosciuti. Magari un’ispezione all’anno è troppo poco rispetto a un’attività intensa” ma non bisogna neppure “immaginarsi che dietro le mura di questi centri succeda davvero l’indicibile”.

Sulla stessa linea la leghista Maruska Ortelli. “Secondo me un passo avanti è stato fatto. Non è che nei centri degli asilanti succedano delle cose fuori di testa. È vero, ci sono stati dei suicidi, ma i suicidi ci sono anche nella vita normale, ci sono un po’ dappertutto. Io penso che non bisogni neanche esagerare. Non è che sono trattati come degli animali, sono trattati come degli esseri umani”.

Queste le conclusioni del PLR Matteo Quadranti: “Dall’Aula abbiamo sentito che una visita all’anno non è sufficiente, soprattutto se poi magari viene anche preannunciata. La richiesta mi sembra sia stata piuttosto forte, di dire bisogna farla più volte, delle volte anche a sorpresa. Il consigliere di Stato che rispondeva oggi, lo conosciamo, ha una sensibilità su questo tema che arriva fino a un certo punto”.

A decidere modalità e tempistiche di questa ispezione sarà ad ogni modo ora la Commissione Sanità e Sicurezza sociale del Gran Consiglio.

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SEIDISERA 12.03.2024, 18:29

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