Tensione, scioperi, spaccature. Era il clima a inizio anno fra Consiglio di Stato e sindacati. Dodici mesi dopo, confrontandosi questo mercoledì sulle previsioni di spesa per il 2025, l’incontro a Bellinzona è stato decisamente più disteso.
Al termine, ai microfoni della RSI, si sono espressi i due sindacati in rappresentanza dei lavoratori. Davina Fitas dell’OCST si è detta “parzialmente soddisfatta”. Si è parlato, riferisce, ancora del preventivo 2025: “Ci sono aspetti che si sono risolti anche in modo positivo, se pensiamo anche alla scuola”. Sulla stessa linea le parole di Raoul Ghisletta della VPOD: “Alcune decisioni sono state anche positive, penso in particolare ai docenti di educazione fisica ed educazione musicale nelle scuole comunali, penso alla pedagogia speciale. C’è il carovita che viene dato nella misura dello 0,5% rispetto allo 0,7. Infine c’è la conferma degli scatti di anzianità”.
L’incontro odierno nella capitale conferma che il preventivo 2025 nel suo insieme è tutto sommato digeribile. Questo anche grazie ad alcune modifiche del Gran Consiglio, introdotte tramite degli emendamenti rispetto a quello che era il messaggio del Consiglio di Stato. Non per questo va tutto bene, hanno affermato i rappresentanti sindacali. I rapporti rimangono delicati tanto quanto gli equilibri. A rimanere indigesto è il fatto che, secondo Fitas, “ci si trova di fronte a una politica strana. Questo ci fa preoccupare anche per il 2026. Dobbiamo sicuramente vigilare e tenere un’attenzione molto alta”.
A preoccupare Ghisletta è la “continuazione delle riduzioni dei contributi agli enti sociosanitari che sono prospettate addirittura fino al 2027. Parliamo di un massimo dell’1,5% sui contributi globali”. Questo dopo un voto popolare nazionale per un settore sanitario forte e con davanti nel 2025 un voto popolare cantonale sull’iniziativa proprio della VPOD che ricalca per il socio sanitario e sanitario lo spirito del testo promosso a livello svizzero.
“Stiamo comunque grattando il fondo del barile - continua il rappresentante della VPOD -. Siamo molto preoccupati perché vediamo uno scadimento della qualità del servizio pubblico, della scuola, ma anche del settore sociosanitario”. Detto altrimenti, ben presto i soli cerotti non saranno più sufficienti a mantenere in piedi compromessi più o meno accettabili.