Una pompa da 60 megawatt e 80 bar che prende l’acqua che scende a Airolo e la ributta 830 metri più in alto, nel bacino del Ritom. È una delle meraviglie ingegneristiche mostrate martedì durante al presentazione ai media dei lavori di costruzione della futura centrale idroelettrica che dal 2026 produrrà energia sia per l’Azienda elettrica ticinese sia per i treni delle FFS. I lavori proseguono da programma per quanto concerne le turbine e i generatori, mentre sono confermati i ritardi nella posa della condotta che dal lago scende all’impianto di Piotta.
La turbina, cuore dell'impianto idroelettrico
“A valle siamo a buon punto con il montaggio delle macchine. Ci troviamo nella fase della cosiddetta messa in esercizio a secco”, conferma ai microfoni di Seidisera il direttore della Ritom SA Lucas Dürr, affiancato dal vice Edy Losa. L’acqua arriverà solo a metà del 2026. “Sei mesi sono stati persi per i blindaggi del pozzo forzato”, spiega il direttore.
Il direttore della Ritom SA, Lucas Dürr, a sinistra, con il vice Edy Losa
Quella del Ritom sarà una centrale di ultima generazione, dalle caratteristiche futuristiche. “Montiamo macchine con rendimenti interessanti, ma è innovativa anche perché è una centrale molto flessibile”. In pratica, prosegue Dürr, “con le tre macchine siamo in grado di gestire diversi scenari energetici a favore dei due partner FFS e AET”. Con la dismissione della vecchia centrale, costruita nel 1917, aumenterà anche la potenza installata: “In concreto si passerà da 44 a 120 megawatt, in pratica si triplicherà la potenza. Non produrremo più corrente, ma potremo farlo in maniera più flessibile”. L’obiettivo, spiega il tecnico, è di essere in grado di fornire dell’energia di picco, particolarmente interessante per le FFS: “A causa dell’orario di transito cadenzato dei treni il loro fabbisogno è infatti molto discontinuo”.
Ritom: proseguono i lavori della nuova centrale idroelettrica
SEIDISERA 19.11.2024, 18:00
Una flessibilità che caratterizza anche il pompaggio: “Possiamo portare l’acqua dal bacino di Airolo a quello del Ritom. La pompa - spiega Dürr - è importante specialmente per una questione di regolazione della rete da parte di AET, in particolare quando c’è un esubero di produzione dovuto al fotovoltaico”. Nel concreto quando c’è “troppa” energia solare, si attiva la pompa e il bacino del Ritom diventa una sorta di batteria. “Un aspetto importantissimo nel tandem che abbiamo tra fotovoltaico e idroelettrico”, conclude il direttore.