Dai minorenni agli adulti

Da un lato l’inchiesta sui minorenni, che vede coinvolta una trentina di ragazzi. Dall’altro i procedimenti aperti contro gli adulti caduti nella trappola tesa loro dai giovani. È proprio su questo fronte che si registrano le ultime novità. Nei giorni scorsi la magistratura ha ordinato l’arresto di un ticinese sulla sessantina che agli inizi dell’anno fissò, via chat, un appuntamento con la 14enne usata come esca dal gruppo.

Sulle prime l’uomo rinunciò, ma poi venne ricattato con foto e messaggi. Alla fine decise quindi di presentarsi all’incontro, organizzato in un appartamento. La minore lo fece sedere sul divano, e subito dopo sbucarono gli altri. Lo sottoposero a umiliazioni e vessazioni di vario genere. A suon di sberle fu pure costretto a bere dell’urina.

Vittima, dunque. Ma anche colpevole – emergerebbe dalle indagini del procuratore Simone Barca. Il reato ipotizzato è quello di atti sessuali con fanciulli. In carcerazione preventiva sarebbe dovuto rimanere almeno per un mese e mezzo; il tempo di allestire la perizia psichiatrica disposta su di lui. Il rapporto intermedio redatto dall’esperto ha ravvisato però solo un lieve pericolo di recidiva, contenibile con l’adozione di misure sostitutive dell’arresto. E così venerdì l’imputato, difeso da Elisa Lurati, è tornato a piede libero.

Sotto inchiesta è finito pure un secondo ticinese, che gli inquirenti (coordinati stavolta dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni) hanno rilasciato subito dopo l’interrogatorio. In ottobre – ricordiamo – un cittadino italiano è già stato condannato alle Assise Correzionali a 10 mesi sospesi e all’espulsione dalla Svizzera per cinque anni. Gli accertamenti avviati sulle altre persone residenti oltre confine sono in corso.