Preventivo e Comuni, si può dialogare ma margini ridotti

Riduzione dei contributi per le case anziani, il taglio di quelli per i docenti di ginnastica e di musica, senza considerare gli effetti della riforma fiscale: il riequilibrio dei conti cantonali tratteggiato nel preventivo 2025 è andato di traverso ai maggiori comuni ticinesi, che nei giorni scorsi hanno indirizzato una lettera a Palazzo delle Orsoline per chiedere di cessare una politica che, per ridurre il “rosso” nei conti del Cantone, finisce con il gravare maggiormente sulle casse comunali. Delle lamentele di Lugano, Bellinzona, Locarno, Mendrisio e Chiasso - non certo un fulmine a ciel sereno visti i disavanzi previsti dai poli che hanno già presentato i preventivi del prossimo anno - si è occupata per la prima volta martedì la Commissione della gestione, ma il margine di manovra appare molto ridotto se non prossimo allo zero.

La missiva “è uno degli elementi di difficoltà di questa situazione difficile per il cantone. È evidente che il risanamento delle finanze comporta la richiesta di sacrifici da parte di tutti”, ha affermato ai microfoni della RSI Bixio Caprara, il presidente della Commissione. “Bisogna ricordarsi che con la proposta oggi sul piatto il problema non è risolto. Stiamo parlando di un percorso da fare tutti insieme per riuscire a trovare un’impostazione diversa alla spesa pubblica”, ha aggiunto, ricordando che il progetto di riforma Ticino2020 che dovrebbe ridefinire i rapporti fra Cantone e Comuni “è bloccato. E così non va bene”.

La Gestione si dice disposta a intavolare un dialogo, ma secondo Caprara anche il Cantone potrebbe citare a sua volta tutti i compiti “cantonalizzati” negli anni passati. E “con questa logica non si arriva da nessuna parte”.