Ticino e Grigioni

"L'acqua non è infinita"

Il deficit di pioggia pesa sulle riserve idriche ticinesi - La portata degli acquedotti è bassa e sarà la primavera a dirci se bisognerà adottare provvedimenti

  • 11 gennaio 2023, 05:55
  • 11 settembre 2023, 10:15
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Riserve idriche in calo

Il Quotidiano 10.01.2023, 20:00

Di: Quotidiano/Marci/Red.MM 

Il deficit di pioggia registrato durante tutto il 2022 (con livelli inferiori alla media trentennale) pesa sulle riserve idriche ticinesi, ormai sotto pressione da oltre un anno. E si corre il rischio che le autorità debbano intervenire sui consumi privati già a partire dalla prossima primavera.

La situazione attuale si constata da un confronto con lo stesso periodo dello scorso anno, per esempio sulla rete idrica dell'Azienda Multiservizi Bellinzona (AMB). "A gennaio 2022 l'impianto portava 7,6 litri al secondo, attualmente ne porta 4,8" spiega ai microfoni della RSI Maurizio Barro, presidente dell'Associazione acquedotti ticinesi. "Dal novembre del 2021 - aggiunge - osserviamo un calo che si poi protratto per tutto il 2022".

Un anno di siccità

La quantità di acqua attualmente disponibile è quindi molto simile a quella di un anno fa. Ma a ben guardare, c'è una differenza importante. "Allora la siccità era cominciata da un paio di mesi" osserva ancora Barro, ricordando che ora la situazione si presenta dopo dodici mesi senza precipitazioni importanti. Talune sorgenti sono ai livelli minimi e potrebbero prosciugarsi, come già avvenuto per altre fonti in Ticino.

Quanto rilevato vale per tutto il territorio cantonale. E rispetto al 2022, la messa in rete dei vari punti di approvvigionamento ora potrebbe non bastare. "Lo scorso anno il sistema ha tenuto anche grazie ai grossi investimenti fatti dai Comuni negli ultimi 15-20 anni, con l'obiettivo di collegare le varie reti dell'acquedotto per renderle più resilienti e per diversificare le fonti". Se vengono però a mancare le precipitazioni, "questi investimenti non servono più".

Cosa succederà in primavera?

La neve caduta nelle scorse settimane non è sufficiente per risanare una situazione delicata. I consumi ridotti del periodo invernale permettono di temporeggiare. Sarà quindi la primavera a dirci se l'acqua basterà oppure no. "Ne abbiamo sempre avuta molta e di qualità". Non è però infinita. E se la situazione dovesse perdurare, la si dovrà usare solo per scopi primari: "Un esempio potrebbe essere quello di cambiare la concezione delle aree verdi, usando semenze che necessitano di meno acqua" conclude Barro.

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