Ticino e Grigioni

Viaggio in un Ticino senz'acqua

Non è solo l'approvvigionamento energetico, ma anche quello idrico a preoccupare - Il reportage

  • 26 ottobre 2022, 05:52
  • 20 novembre, 14:39
Una sorgente d'acqua naturale a Gorduno

Una sorgente d'acqua naturale a Gorduno

  • Ti Press
Di: SEIDISERA/F. Calcagno/C. Luzzani/Quot/M. Ang./ARi 

Torniamo a parlare del problema dell'acqua dalla prospettiva ticinese dopo che, martedì mattina, il capo dell'Ufficio della protezione delle acque e dell'approvvigionamento idrico, Mauro Veronesi, ha dichiarato alla RSI che, per il momento, l'emergenza siccità è rientrata. "Secondo me si può dire emergenza finita per questa combinazione di piogge che ci sono state e verosimilmente ci saranno ancora, e a fronte anche di un minor consumo di acqua".

07:59

Piove, via le restrizioni idriche

Il Quotidiano 25.10.2022, 21:00

Una buona notizia. E in gran parte del Mendrisiotto - uno dei territori più colpiti dalla siccità - sono state revocate le restrizioni all'utilizzo d'acqua potabile. Si può quindi dire che il problema della siccità, per quanto riguarda la disponibilità idrica, sia terminato? "Diciamo che in generale, dal punto di vista dei divieti" si può dire di sì, risponde Gabriele Gianolli, direttore delle Aziende industriali di Mendrisio (AIM), aggiungendo però che è stata comunque sottolineata la necessità "di utilizzare in maniera parsimoniosa l'acqua - data come raccomandazione, evidentemente, e non più come divieto - perché se consideriamo il bilancio delle precipitazioni di tutto l'anno, mancano all'appello parecchie decine di millimetri di precipitazione".

Le sorgenti quest'anno sono state particolarmente sotto pressione, tanto da spingere alcuni comuni a prendere decisioni importanti e in anticipo. Uno di questi è Acquarossa, in valle di Blenio che, proprio in questi giorni, sta installando una nuova condotta a 1'300 metri di quota.

Sul muro del Municipio di Acquarossa ci sono due grandi fogli pieni di post-it e bandierine. Ci dicono che qui è diventato prioritario investire nella rete idrica comunale. Il comune è aggregato: conta 50 km di condotte, 16 sorgenti e 14 serbatoi. Una delle sorgenti ha un'ottima portata di acqua anche in questo momento di crisi. Così si è deciso di portare l'acqua di questa sorgente fino a valle. I lavori sono in corso proprio in questi giorni.

08:06

Comuni guardano alle sorgenti d'acqua

SEIDISERA 25.10.2022, 20:30

  • TiPress

"Abbiamo effettuato, quasi un po' in urgenza, un collegamento tra una sorgente e un acquedotto, un intervento già previsto nel piano generale degli acquedotti. Adesso, per fortuna, in questi ultimi giorni è venuto a piovere, altrimenti potevamo restare senza acqua. Questa sorgente ci permette di non avere problemi. Abbiamo anticipato questi lavori", spiega il sindaco Odis Barbara De Leoni. I problemi qui sono cominciati già in primavera e hanno spinto il comune ad anticipare questi lavori di diversi anni.

"Per la popolazione non ci sono stati problemi, però abbiamo riscontrato una mancanza di riserva antincendio e quindi con le strutture che abbiamo, le strutture ospedaliere e quella della casa anziani, non possiamo permetterci che, in caso di incendio, ci sia una mancanza di erogazione d'acqua". I costi per questo intervento sono di circa 80'000 franchi. Soldi ben spesi nell'ottica del bilancio comunale. "Certamente sì, perché non possiamo permetterci di lasciare l'utenza senz'acqua". Un comune quello di Acquarossa, che ha deciso, appunto, di agire in fretta per evitare crisi di ampia portata.

Non tutte le zone di montagna o discoste vivono gli stessi problemi. Il cantone ha piani di approvvigionamento idrico per regione; si punta alla messa in rete e all'aggregazione, in modo da scongiurare anche scenari negativi futuri. Nell'ambito di questi piani ci sono comuni che stanno anticipando qualche progetto. Abbiamo visto l'esempio di Acquarossa. La RSI ha quindi chiesto a Mauro Veronesi se questo è un buon segnale.

"Diciamo di sì. Con questi piani cantonali di approvvigionamento idrico cerchiamo di stimolare la condivisione delle reti, degli acquedotti. I comuni però hanno completa libertà nelle tempistiche realizzative e devono mettersi d'accordo tra loro".

Questa emergenza ha accelerato anche la volontà politica?

"Direi di sì. Alcuni comuni, anche quelli più recalcitranti, si rendono conto di quanto sia importante attuare questi progetti previsti dai piani cantonali di approvvigionamento idrico, perché la siccità mette davvero in luce tutti i limiti degli acquedotti".

Come cantone avete allestito 30 piani di approvvigionamento idrico per 30 differenti regioni. E lei dice che alcune regioni di montagna sono forse ancora un po ' indietro nell'adottare questi piani cantonali.

"Sì, sono zone abbastanza discoste che, di base, non hanno grossi problemi di approvvigionamento di acqua potabile; per cui non c'è fretta di attuare questi aiuti. Si tratta di comuni che sono abbastanza circoscritti e non sono neanche vicini ad altri comuni; per cui anche il concetto di scambio idrico non è così forte".

Quindi zone di montagna che non hanno tutta questa fretta. Fa però riflettere il fatto che Acquarossa agisca d'anticipo per far fronte a un'emergenza. Lei è a conoscenza di zone di montagna che queste difficoltà, invece, le hanno?

"La difficoltà c'è in varie regioni. È una situazione abbastanza a macchia di leopardo. Sicuramente l'approvvigionamento dell'acqua potabile è un'operazione onerosa, soprattutto per quei comuni che, appunto, sono in zone di scorte, quindi che hanno una superficie molto ampia, nuclei molto delocalizzati. Spesso si tratta di comuni con una bassa forza finanziaria. Ecco perché quando noi eroghiamo i sussidi riconosciamo percentuali maggiori rispetto ai centri urbani. Ho avuto un incontro con un comune della Leventina: è uno di quei casi con nuclei molto dispersi, che si sono aggregati e sono andati a inglobare località molto discoste, magari ereditando acquedotti un po' disastrati. E quindi devono metterci mano loro. E sono tanti soldi".

È uno scenario totalmente irrealistico che alcune di queste zone discoste vadano a spopolarsi, a svuotarsi, proprio per via di queste difficoltà nell'approvvigionamento idrico? Oppure no?

"Non penso, perché di base quelli che sono i costi dell'approvvigionamento idrico sono recuperati con le tasse base (tasse di consumo) e laddove questi comuni non riescano a far fronte a questi oneri, la legge sull'approvvigionamento idrico prevede sussidi extra; e in più c'è anche la selezione degli enti locali che a livello di perequazione intercomunale ci dà un importante aiuto".

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