Il sindacato UNIA ricorrerà contro l’entrata in vigore, lo scorso 1° gennaio, della nuova legge sugli orari dei negozi in Ticino. Se infatti ancora prima di Natale sembrava possibile una rinuncia del sindacato, giovedì è arrivato il deciso cambio di rotta: il ricorso al Tribunale federale verrà presentato nei prossimi giorni. Lo riporta il quotidiano la Regione.
Nuovi orari, tiepida accoglienza
Il Quotidiano 02.01.2020, 20:00
UNIA contesta in particolare l’accesso agli atti della procedura che ha giustificato l’obbligatorietà generale del nuovo Contratto collettivo di lavoro (CCL), condizione irrinunciabile per l’entrata in vigore della nuova legge, che non è stato concesso nei termini previsti secondo il sindacato.
Già in ottobre il Governo ticinese aveva rigettato un’opposizione di UNIA, che contestava la procedura “segreta” per il raggiungimento dei tre quorum, di cui 2 vincolanti, previsti per legge: la maggioranza dei datori di lavoro, la quota di lavoratori assoggettati al nuovo CCL che deve essere sempre superiore al 50% e i datori di lavoro vincolati sempre dal contratto che devono impiegare oltre la metà dei lavoratori assoggettati.
Anche una volta inoltrato, il ricorso non avrà comunque effetto sospensivo sui nuovi orari che dal 2020 permettono ai negozi mezz’ora in più di apertura e a quelli nelle zone turistiche e di confine di tenere le serrande alzate fino alle 22.30.