Non cinque vittime, ma una. Sono state ridimensionate le responsabilità dell’ex-infermiere del Bellinzonese che nel dicembre del 2016 era stato condannato per una serie di abusi (tre casi) e maltrattamenti (due) compiuti tra il 2010 e il dicembre del 2014, a domicilio o all’interno di strutture sanitarie.
La sentenza della Corte di Appello è giunta stamane, venerdì. I reati di atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere, lesioni semplici, coazione e abbandono sono caduti. La violenza carnale, riferita a un episodio avvenuto nell’estate del 2014, è stato inoltre qualificato come coazione sessuale.
La Corte, presieduta dalla giudice Giovanna Roggero-Will, ha leggermente attenuato la pena. Dai cinque anni di carcere inflitti all’uomo in primo grado si è scesi infatti a quattro anni e sei mesi. Ora sia il difensore del 53enne (l’avvocato Gabriele Banfi) sia l’accusa (la procuratrice pubblica Valentina Tuoni) valuteranno se ricorrere al Tribunale federale.
Francesco Lepori