Ticino e Grigioni

Preventivo, anche le cliniche private fanno pressione

Il settore chiede di accelerare i tempi nella definizione dei conti - Giancarlo Dillena: “Dobbiamo avere delle cifre per la pianificazione”

  • 19 gennaio, 20:08
  • 19 gennaio, 20:18

Preventivo, le cliniche private alzano la voce

Il Quotidiano 19.01.2024, 19:00

Di: Quotidiano/RSI Info

La definizione del Preventivo 2024 del Cantone si fa attendere. E la situazione desta preoccupazione, anche tra le cliniche private che oggi (venerdì) hanno preso posizione. Ieri lo avevano già fatto gli impresari costruttori.

L’Associazione cliniche private ticinesi (ACPT) ha dunque scritto al presidente della gestione, la commissione parlamentare che ancora fatica a costruire una maggioranza sul preventivo dell’anno già cominciato e sulle misure di risparmio per 130 milioni di franchi.

“Siamo un po’ preoccupati, perché dobbiamo pianificare e dobbiamo avere delle cifre di riferimento precise, senza sorprese nel corso dell’anno. Capiamo la complessità e le difficoltà, ma non possiamo aspettare all’infinito. La nostra è una sollecitazione di accelerare i tempi” spiega il presidente ACPT Giancarlo Dillena.

Poco conta, insomma, se in attesa del preventivo si ricevono gli stessi contributi del 2023, in totale un centinaio di milioni all’anno. Per “poter pianificare adeguatamente le prestazioni da erogare ai pazienti” i privati chiedono certezze finanziarie e punti di riferimento chiari.

Tanto più che il Gran Consiglio potrebbe approvare un contributo di solidarietà - una misura di risparmio - che ridurrebbe le entrate delle cliniche. “Saremo chiamati - continua Dillena - a pagare il cosiddetto contributo di solidarietà dell’1,5% che ha delle ripercussioni importanti nel settore privato dove i calcoli sono fatti con molta precisione”. E aggiunge: “L’ingranaggio del rapporto fra settore sanitario privato e pubblico è molto complesso e se in un ingranaggio si mette un dito, si ferma tutto”. Per l’associazione il termine ultimo è febbraio.

L’Ente ospedaliero cantonale, intanto, segue l’evolversi delle discussioni e per ora non rilascia dichiarazioni. Fatto sta che la pressione politica aumenta. “Queste prese di posizione sono comprensibili” afferma Michele Guerra, presidente della Commissione della gestione, che assicura: “La commissione sta lavorando ed è in cerca di una soluzione. I gruppi parlamentari si stanno consultando proprio in questi giorni”. Una posizione finale è attesa per martedì.

Decisiva potrebbe essere la rinuncia - parziale o totale - al taglio dei sussidi di cassa malati. Se ne saprà di più tra pochi giorni.

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