Un sostegno alla moratoria, ma senza entusiasmo. Sono queste le prime reazioni al progetto che porterebbe alla sospensione del rilascio di nuove autorizzazioni a infermieri indipendenti e organizzazioni di assistenza private per le cure a domicilio in Ticino. La misura, presentata mercoledì dal Consiglio di Stato, potrebbe diventare effettiva dal 2025. Prima che il progetto venga sottoposto al voto del Gran Consiglio, è stata aperta una consultazione con le organizzazioni professionali toccate.
Il numero degli infermieri indipendenti in Ticino è triplicato negli ultimi anni. Ora sono circa 600, anche se non tutti lavorano a tempo pieno. C’è stato dunque un fuggi fuggi dalle strutture, dove le condizioni di lavoro sono spesso dure e dove non sempre è possibile seguire i pazienti in modo ottimale. “Dopo la pandemia c’è probabilmente stato un malessere degli infermieri che lavoravano all’interno delle istituzioni o in posti di lavoro dove c’è sfruttamento o un non controllo delle loro attività”, afferma Lilia Nodari Cereda, responsabile dello sportello delle infermiere indipendenti in Ticino. “C’è anche la voglia di curare il paziente molto più da vicino”.
Ora è però necessario mettere un freno alla spesa, che altrimenti andrebbe fuori controllo. “Certo, è uno stop anche per gli spitex privati, però crediamo che attualmente ce ne sia un numero sufficiente”, indica Paola Lavagetti, delegata dell’Associazione svizzera spitex privati.
“Cure a domicilio: un mercato fuori controllo?”
Falò 23.05.2024, 21:20