L’Associazione traffico e ambiente ha presentato alcune soluzioni per una maggiore sicurezza per pedoni e ciclisti. Non è infatti raro vedere i secondi sfrecciare sui marciapiedi cittadini, cogliendo di sorpresa chi si sposta a piedi. Il pericolo è lo scontro, da evitare a ogni costo. In alcune zone la convivenza risulta difficoltosa, spesso a causa di una segnaletica poco chiara o per la mancanza di piste ciclabili vere e proprie.
“Ancora troppo spesso si creano zone a traffico misto poco sicure e a volte non ammesse dalla legislazione” ha spiegato Bruno Storni, il presidente della sezione della Svizzera italiana.
Secondo il documento che l'ATA ha presentato a Comuni, Cantone e alle Commissioni regionali, le zone a traffico misto "potrebbero entrare in linea di conto solo nel caso vengano rispettati alcuni criteri, come una differenza minima nella velocità tra biciclette e pedoni, una segnaletica chiara e la visuale libera da ostacoli". L’ATA inoltre suggerisce una maggior sensibilizzazione, finalizzata ad adottare comportamenti rispettosi tra i vari utenti. Per l’Associazione occorrono regole più chiare anche per le e-bike (fino a 45 km/h), i segway, gli scooter e gli skateboard elettrici e gli hoverboard che oggi viaggiano troppo spesso sui marciapiedi.
L'ATA dice no al traffico misto
Il Quotidiano 12.06.2019, 21:00
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