Ticino e Grigioni

Val Bavona, si apre il secondo capitolo: “Ricucire il paesaggio”

Prime riflessioni sulla ricostruzione, pensando al futuro, dopo la devastante alluvione della scorsa estate, costata cinque vittime

  • 26 marzo, 12:32
  • 26 marzo, 20:55
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RG 12.30 del 26.03.2025: Il servizio di Marcello Ierace sulla ricostruzione della Val Bavona

RSI Info 26.03.2025, 12:30

  • Ti Press
Di: Radiogiornale-Ierace/M. Ang. 

La Val Bavona è stata duramente colpita, la scorsa estate, dall’alluvione che ha interessato tutta la regione. Oggi, mercoledì, si è tenuto un incontro a Locarno, organizzato dal Comune di Cevio e dalla Fondazione Valle Bavona, per raccogliere le prime riflessioni sulla ricostruzione e per pensare al futuro. Un incontro che apre un secondo capitolo nella ricostruzione della Val Bavona, in particolare nella zona di Fontana, Bosco e Mondada, la più colpita e dove vi sono state anche cinque vittime in quella notte di fine giugno dello scorso anno. Per prima cosa ci si è concentrati sugli interventi urgenti e quindi il ripristino dell’acquedotto e del collegamento stradale, che tra l’altro sarà riaperto a tutti a partire dal 12 aprile. Il nuovo capitolo è quello della “ricucitura del paesaggio”.

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Ricucire il paesaggio della Valle Bavona

Il Quotidiano 26.03.2025, 19:00

Considerando che una mera ricostruzione non è né possibile né tanto meno sensata, Lorenzo Dalessi, presidente della Fondazione Valle Bavona, ha spiegato ai microfoni della RSI, che la domande alle quali rispondere sono diverse: come ricucire questo paesaggio? Che spazi lasciare, prima di tutto, alla zona di pericolo e come gestire e come rivalorizzare le altre aree? Aree nelle quali forse sarà possibile facilitare un tipo di agricoltura più estensiva; considerando anche i grandi macigni che sono scesi, sarà poi necessario intervenire in modo più minuto sul paesaggio, spiega. “Vogliamo cercare anche di trovare il giusto equilibrio tra quello che saranno gli spazi naturali e il ripristino degli aspetti culturali. E questo è centrale in questo processo partecipativo per creare qualcosa di condiviso e non un progetto che sia un’imposizione dall’alto, ha dichiarato intervistato dal Radiogiornale.

Il processo sarà lungo, impegnativo e costoso. L’investimento è di 10 milioni di franchi, che si aggiungono ai 10 milioni per gli interventi urgenti e si svilupperà su quattro fasi: si partirà già nei prossimi giorni con l’inizio del processo partecipativo e le prime bonifiche e poi si passerà alla fase di progettazione. Dal secondo semestre del 2027 è prevista l’attuazione delle opere.
                

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