Didier Burkhalter lascerà il Consiglio federale il prossimo 31 ottobre. Lo ha annunciato nel pomeriggio di oggi, mercoledì, il presidente del Nazionale Jürg Stahl.
Nella sua lettera di dimissioni, il ministro degli esteri afferma di "aver bisogno, dopo una trentina d'anni di impegno politico, di scrivere una nuova pagina della sua vita", ha comunicato in aula il presidente della Camera del popolo. A Burkhalter i consiglieri nazionali hanno quindi tributato una "standing ovation".
Il ministro, qui ripreso a Palazzo federale durante i lavori della sessione estiva del Parlamento
Il liberale-radicale neocastellano, classe 1960, venne eletto in Governo nel 2009, imponendosi nella corsa alla successione del collega di partito Pascal Couchepin. Assunse le redini del Dipartimento dell'interno, per poi passare alla guida del DFAE nel gennaio del 2012.
Sul piano della politica estera si è distinto per il suo attivismo, in particolare nel ruolo di presidente, nel 2014, dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE).
"Il momento è giunto"
In un incontro con i media a Berna, poco dopo l'annuncio del suo ritiro, Burkhalter è apparso decisamente commosso e ha dichiarato di aver maturato la decisione domenica scorsa. "Il momento è arrivato. Non provo alcuna amarezza, ho semplicemente voglia di fare altro", ha affermato il ministro dimissionario.
Il ministro dimissionario, nell'incontro con i giornalisti a Berna poco dopo l'annuncio della sua decisione
"Essere consigliere federale è come avere una seconda pelle. La si accetta, ma c'è anche un tempo in cui si sa che occorre altro", ha affermato Burkhalter, aggiungendo di ambire, per il futuro, ad una funzione implicante minore visibilità.
Le reazioni politiche
La decisione di Burkhalter ha colto decisamente di sorpresa il Parlamento federale e i partiti di Governo. "Il PLR e la Svizzera gli devono molto" ha commentato, esprimendo il suo rammarico, la presidente del PLR svizzero Petra Gössi. Sul versante dell'UDC, secondo il suo presidente Albert Rösti, il ministro degli esteri ha constatato che il dossier sui rapporti fra Svizzera e UE non avanzava come invece avrebbe auspicato.
La "standing ovation" tributata a Burkhalter dai consiglieri nazionali, dopo la lettura della sua lettera di dimissioni da parte del presidente della Camera del popolo, Jürg Stahl
Il presidente del PPD svizzero
Gerhard Pfister si è detto molto sorpreso per la decisione e per il momento in cui è stata comunicata, ossia due giorni prima di una seduta del Consiglio federale incentrata sul dossier europeo. Rincrescimento, infine, da parte del PS: il presidente Christian Levrat, citato un una nota del partito, ha sottolineato l'operato di Burkhalter alla testa dell'OSCE e i suoi sforzi, in materia di politica europea, per proseguire lo sviluppo delle relazioni con Bruxelles.
Red.MM/ARi
Dal TG20:
(All'uscita di scena di Burkhalter, MODEM dedicherà un'edizione speciale in programma per domani, dalle 08.20, su Rete Uno)
RG 18.30 del 14.6.2017 L'ampia pagina dedicata a Burkhalter: reazioni, considerazioni e commenti
RSI Info 14.06.2017, 20:50
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