Sunrise UPC, entità nata dalla fusione fra i due operatori di telecomunicazioni, prevede di cancellare 600 impieghi. Sono circa 450 i licenziamenti attesi. Si tratta del 13,5% dell'organico di 3'350 posti di lavoro a tempo pieno, indicano in un comunicato congiunto l'impresa, che aveva annunciato in gennaio di voler procedere a un ridimensionamento dell'organico, e il sindacato Syndicom, con cui aveva avviato una procedura di consultazione.
"Ci saranno circa 300 licenziamenti nell'anno in corso e altri 150 nel 2022", si legge nella nota. Circa 150 altri impieghi saranno soppressi come parte della fluttuazione naturale entro la fine del 2022.
Tecnicamente il matrimonio fra Sunrise e UPC è stato concluso nel novembre dell'anno scorso, con l'acquisizione dell'ex Cablecom (controllata dal colosso anglo-americano Liberty Global) da parte di Sunrise. Grazie alla fusione le parti possono eliminare le rispettive debolezze: Sunrise non aveva una rete fissa, mentre UPC mancava di una rete mobile. Secondo i promotori l'operazione permette di creare un gruppo forte e in grado di contrastare il primo operatore del mercato, Swisscom.
Notiziario 26.04.2021 Tagli dopo la fusione Sunrise UPC
RSI Info 26.04.2021, 12:24
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Sunrise-UPC, taglio di 600 impieghi
Telegiornale 26.04.2021, 12:30